Daily meditation on the Gospel

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Il Natale di Stefano

Meditazione della Parola di Dio di lunedì 26 dicembre – Santo Stefano, Primo Martire, Festa

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Lettura
Il Vangelo di oggi è tratto dal capitolo 10 di Matteo, in cui Gesù consegna gli ultimi avvertimenti agli apostoli prima di inviarli in missione. Si tratta di una missione speciale non senza pericoli. I versetti che meditiamo seguono ed esplicitano la parola: “Ecco io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi”. L’annuncio di cui gli inviati sono latori non troverà accoglienza ed applausi, ma ostacoli e persecuzioni. Le parole originarie di Gesù nel nostro testo si uniscono e trovano compimento nelle reali difficoltà che la comunità di Matteo sta vivendo, e nelle prime persecuzioni, che rischiano di scandalizzare i fedeli.
Meditazione
Il Natale liturgico non ha nulla in comune con quello romantico e consumistico fatto di nenie, scintillii, cenoni e finzioni che tutto vada bene. Lo dimostra il fatto che, a sole ventiquattro ore di distanza, ci svegliamo con uno scenario per nulla mieloso, dove un discepolo del Signore, il Diacono Stefano, è avversato, catturato, processato e lapidato. Ci svegliamo nel sangue del primo martire, posto dalla liturgia accanto alla grotta del Neonato Dio-Bambino, per essere posti dinnanzi al prezzo della Redenzione, che è il Sangue di Cristo, e al prezzo della sequela. Gesù non prevede applausi e successi, sottoscrizioni e ovazioni, ma difficoltà e croci per il discepolo disposto a seguirlo. Ciò che è accaduto a lui accadrà anche ai discepoli, che non dovranno far altro che ripercorrere le vie del Maestro e porre i piedi nelle sue orme. Stefano ha appena ricevuto l’ordinazione diaconale, e già sperimenta avversione e opposizione alla sua predicazione da parte di alcuni che ”sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo trascinarono davanti al sinedrio”, racconta il libro degli Atti. Si comincia a ripetere nella vita del discepolo quella del Maestro: lo stesso sinedrio, gli stessi falsi accusatori, la stessa condanna a morte e, da parte dell’innocente, la stessa disponibilità al perdono eroico che Gesù sulla Croce aveva manifestato per i suoi persecutori. Nel martirio di Stefano c’è il racconto della Passione e morte del Signore e sarà così per tutti e per sempre, come si evince chiaramente dagli “Atti dei Martiri”. Natale è Dio che viene a dare la vita per te, ma anche il tuo proposito di vivere per Lui e come Lui. Ieri era il Natale del Signore, oggi è il Natale di Santo Stefano.
Preghiera:
Stefano, primo di una lunga e preziosa corona di martiri, ti saluto e ti ammiro, ammesso a Corte a sedere alla destra del Figlio di Dio. Non Giacomo e Giovanni, ma tu sei ammesso a sedere alla sua destra, bagnando di sangue la dalmatica del servizio, dopo aver bevuto al suo calice. Aiutami ad essere testimone del Signore Gesù a qualsiasi costo, anche quando il prezzo sarà alto.
Agire:
Non mi tirerò indietro, se oggi sarò chiamato a difendere Gesù e la Chiesa.
***
Meditazione del giorno a cura di mons. Arturo Aiello, Vescovo di Teano-Calvi, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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