Aveva dato impulso alla sua campagna elettorale salendo sulle barricate degli Indignados. L’ultrasettantenne Manuela Carmena, ex magistrato ed esponente della sinistra spagnola, si era fatta immortalare in mezzo ai giovani per le strade di Madrid mentre chiedeva politiche a favore del lavoro.
Nel giugno 2015 è stata eletta sindaco della capitale spagnola e ora che ricopre questa carica, sembra che ciò che davvero la indigna siano in realtà le tradizioni natalizie. Lo scorso anno di questi tempi, la prima cittadina è balzata agli onori delle cronache in due occasioni.
Prima per aver proposto di sostituire lo storico presepe di Palacio de Cibeles, sede del Municipio, con una più astratta esposizione “inclusiva” volta a divellere l’immagine del Natale quale – affermò lei stessa – “patrimonio esclusivo” dei cattolici.
Poi, qualche settimana più tardi, la sindaca di sinistra ha fatto parlar di sé per aver fatto approvare dalla giunta comunale, in nome della parità di genere, la presenza di due donne in un tradizionale corteo dei Magi che avviene alla vigilia dell’Epifania a Madrid.
Le due figuranti travestite da uomini, con tanto di barbe posticce e turbanti in testa, hanno interpretato Gaspare e Melchiorre tra l’incredulità e lo sgomento delle persone accorse come ogni anno per assistere all’evento.
Quegli stessi madrileni stavolta hanno voluto reagire all’ennesimo strappo della loro sindaca paladina delle innovazioni pittoresche. Sotto la famosa Puerta de Alcalà, tra i monumenti più famosi della capitale, da sempre è ospitato un presepe che rende poetico il luogo durante il periodo natalizio.
Quest’anno Manuela Carmena e la sua giunta di sinistra hanno però votato una disposizione per impedire l’allestimento che riproduce la Natività, sostituendolo con simboli natalizi (le palle dell’albero) privi di significato religioso.
Il vuoto lasciato sotto il monumento e nel cuore della cristianità, è stato però colmato da una sollevazione popolare. A frotte, ormai da giorni, giungono cittadini di Madrid sotto la Puerta de Alcalà per depositare un piccolo presepe.
Se ne contano già tantissimi. L’iniziativa è sbarcata anche sui social network, sulla scia dell’hashtag #PontuBelenPuertadeAlcala. L’invito è di fotografare il proprio presepe depositato sul posto e di pubblicarne l’immagine. Un modo per dimostrare come la religiosità popolare prevale sull’ideologia di pochi.
Presepi a Puerta de Alcalà - Twitter
Madrid: la "rivolta dei presepi" contro il sindaco "laicista"
La sindaca Carmena vieta l’esposizione del presepe sotto Puerta de Alcalà, i cittadini colmano il vuoto depositandone a centinaia