Lettura
Il Vangelo di Matteo ci pone più volte accanto a Giuseppe visitato da un angelo, che gli manifesta il volere di Dio. Qui il promesso sposo, venuto a conoscenza della maternità incipiente di Maria, è tormentato sul da farsi. Potrebbe con una pubblica accusa far condannare la futura sposa alla lapidazione, come prescrive la Legge di Mosè, ma sa che Ella non può averlo tradito. Cosa fare? Quando si risolve per una rottura segreta della promessa coniugale, gli giunge un aiuto dal cielo.
Meditazione
Ci sono anche per noi notti senza fine, in cui siamo attorcigliati come serpenti da pensieri cupi, quando una persona in cui abbiamo riposto fiducia ci appare con una luce sospetta. Lo sanno i genitori, i coniugi, i fidanzati, gli amici. Si ingigantisce la paura, fino a schiacciarci, fino a strangolare il respiro. Anche Giuseppe ha paura di affrontare la realtà, di essere troppo piccolo per questa storia, di essersi messo in un vicolo cieco. L’Angelo viene a dire l’espressione molto ricorrente nella Bibbia: “Non temere!”, non temere d’essere uomo, d’essere troppo piccolo per questo frangente, per questo ruolo, per questo dolore! Non temere di prendere con te Maria col suo bambino, la tua sposa col suo segreto, il tuo amico con la traccia di Dio che si porta dentro e che neppure lui saprebbe spiegare. Ogni relazione è all’insegna dell’accettazione dell’altro col suo mistero, con il suo silenzio, la sua grandezza e la sua debolezza. Giuseppe è in fuga dalla relazione e anche noi siamo in fuga dalla coppia, dalla genitorialità, dalla responsabilità, dalla vocazione, dalla realtà. Dio ci riporta a casa con l’ausilio di un Angelo che, con il “Non temere!”, ci aiuta a guardare la storia da un’altra prospettiva, l’altro con altri occhi, il problema da un orizzonte più ampio. Ma tutto ciò è possibile solo se abbiamo il coraggio di lasciarci andare al “sonno della preghiera”, come ci insegna il salmo 126: “Il Signore colmerà di beni i suoi amici mentre dormono”. Nonostante la tempesta, Giuseppe ha il coraggio di dormire, di lasciarsi visitare, nell’inermità del sonno, da Dio che lo rassicura e gli apre una strada nel mare. Anziché stare ad arrovellarci con i nostri problemi, abbandoniamoci fidenti alla preghiera e lasciamo fare a Dio: quando avremo gettato in Lui ogni nostra preoccupazione, ne usciremo con idee più chiare e risolute.
Preghiera
A te, Giuseppe, uomo dei sogni, affidiamo la nostra generazione che ha timore di addormentarsi perché ha paura di sognare. Un tuo antenato coi sogni trasformò in benedizione il peccato e l’invidia dei fratelli, portando benedizione per essi e per il suo popolo; anche il tuo sogno ha salvato Maria e il frutto del suo grembo, il Messia e noi. Insegnaci a non avere paura dei sogni, soprattutto quando vengono da Dio.
Agire
Stasera smetto l’ansia da prestazione, e vado a letto più presto.
Meditazione del giorno a cura di mons. Arturo Aiello, Vescovo di Teano-Calvi, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it