“Non stancatevi di coltivare e alimentare il dialogo tra le generazioni”: tra i bambini, che “porteranno avanti la storia”, e gli anziani, che “trasmettono l’esperienza e la saggezza della loro vita”. Così Papa Francesco nell’udienza di stamane, in Sala Clementina, alla Comunità di Nomadelfia, l’associazione di cattolici praticanti, laici e famiglie, fondata da don Zeno Saltini, che ha base a Grosseto.
Proprio alla figura del fondatore ha fatto riferimento il Papa nel suo breve discorso, anticipato da alcune testimonianze: egli – ha detto – “pur tra difficoltà e incomprensioni, è andato avanti fiducioso, con l’obiettivo di portare la buona semente del Vangelo, anche nei terreni più aridi. E ci è riuscito! La vostra comunità di Nomadelfia ne è la prova”.
“Don Zeno – ha aggiunto il Pontefice – si presenta a noi oggi come esempio di fedele discepolo di Cristo che, ad imitazione del divino Maestro, si china sulle sofferenze dei più deboli e dei più poveri diventando testimone di una carità inesausta. Il suo coraggio e la sua perseveranza vi siano di guida nel vostro quotidiano impegno di far fruttificare i germi di bene che egli ha abbondantemente seminato, animato da passione evangelica e sincero amore alla Chiesa”.
In particolare, in questo tempo di Natale in cui “Dio si rivela non come colui che sta in alto e che domina l’universo, ma come colui che si abbassa e discende, assumendo l’aspetto fragile di un bambino”, siamo chiamati “ad abbassarci, a servire per amore i più deboli, a farci piccoli con i piccoli”.
“Se Dio, mediante la venuta di suo Figlio sulla terra, si è coinvolto con l’uomo al punto da farsi come uno di noi, eccetto il peccato, ne consegue che, secondo la parola stessa di Gesù, qualunque cosa avremo fatto a uno dei più piccoli l’avremo fatta a Lui”, rimarca Papa Francesco. E ricorda: “Chi avrà nutrito, vestito, accolto uno dei più poveri tra gli uomini, avrà nutrito, accolto, amato lo stesso Figlio di Dio. Chi al contrario avrà respinto, ricacciato, dimenticato uno dei più piccoli e deboli, avrà trascurato Dio stesso”.
Di qui un incoraggiamento all’accoglienza dei bambini e alla cura tutta speciale degli anziani, due capisaldi del “patrimonio spirituale” di Nomadelfia. “Vi incora2ggio a dare alla società questo esempio di sollecitudine e di tenerezza tanto importante”, ha detto. “I bambini e gli anziani costruiscono il futuro dei popoli… Non stancatevi di coltivare e alimentare questo dialogo tra le generazioni, facendo della fede la vostra stella polare e della Parola di Dio la lezione principale da assimilare e vivere nella concretezza della vita quotidiana”.
Solo così, ha concluso il Santo Padre, “sarete così capaci di imitare sempre più la prossimità di Dio agli uomini e contemplare nel volto delle persone più fragili l’immagine di Gesù Bambino”.