È incentrato sulla contemplazione di Maria, Salute dei malati, il messaggio di papa Francesco per la XXV Giornata Mondiale del Malato, in programma il prossimo 11 febbraio, memoria liturgica della Madonna di Lourdes.
“Ponendomi fin d’ora spiritualmente presso la Grotta di Massabielle, dinanzi all’effige della Vergine Immacolata, nella quale l’Onnipotente ha fatto grandi cose per la redenzione dell’umanità, desidero esprimere la mia vicinanza a tutti voi, fratelli e sorelle che vivete l’esperienza della sofferenza, e alle vostre famiglie”, scrive il Santo Padre, rivolto ai malati di tutto il mondo.
Il Pontefice esprime anche il proprio “apprezzamento a tutti coloro che, nei diversi ruoli e in tutte le strutture sanitarie sparse nel mondo, operano con competenza, responsabilità e dedizione”, per il “sollievo”, la “cura” e il “benessere quotidiano” dei malati stessi, incoraggiati dal Papa a contemplare Maria, come “garante della tenerezza di Dio per ogni essere umano e il modello dell’abbandono alla sua volontà; e a trovare sempre nella fede, nutrita dalla Parola e dai Sacramenti, la forza di amare Dio e i fratelli anche nell’esperienza della malattia”.
L’esempio indicato da Francesco è proprio quello di Santa Bernadette, la quale, “povera, analfabeta e malata, si sente guardata da Maria come persona”; alla giovane veggente di Lourdes, “la Bella Signora le parla con grande rispetto, senza compatimento” e “ci ricorda che ogni malato è e rimane sempre un essere umano, e come tale va trattato”.
Il Santo Padre ha quindi ricordato la “inalienabile dignità” degli “infermi” e dei “portatori di disabilità anche gravissime”, i quali hanno “la loro missione nella vita” e non vanno mai degradati a “meri oggetti”.
Grazie alla sua “preghiera” alla grotta di Lourdes, Bernadette “trasforma la sua fragilità in sostegno per gli altri, grazie all’amore diventa capace di arricchire il suo prossimo e, soprattutto, offre la sua vita per la salvezza dell’umanità”. Da parte sua, la Vergine Maria le chiede di “pregare per i peccatori”, sottolineando così che nei malati e nei sofferenti non c’è solo “il desiderio di guarire, ma anche quello di vivere cristianamente la propria vita, arrivando a donarla come autentici discepoli missionari di Cristo”. Il malato, quindi, non è soltanto una persona che “ha bisogno di aiuto” ma qualcuno che “porta in sé il suo dono da condividere con gli altri”.
“I frutti preziosi di questa sollecitudine della Chiesa per il mondo della sofferenza e della malattia – ha proseguito Bergoglio – sono motivo di ringraziamento al Signore Gesù”, che solidarizza con tutta l’umanità, specie se “fragile, ferita, umiliata, emarginata”, dandole così “la forza della speranza che ci fa rialzare e ci sostiene”.
La prossima Giornata Mondiale del Malato, ha aggiunto il Papa, sarà un’occasione “per contribuire alla diffusione di una cultura rispettosa della vita, della salute e dell’ambiente”, dando “un rinnovato impulso a lottare per il rispetto dell’integralità e della dignità delle persone, anche attraverso un corretto approccio alle questioni bioetiche, alla tutela dei più deboli e alla cura dell’ambiente”.
In conclusione del messaggio, papa Francesco rivolge il proprio incoraggiamento “ai medici, agli infermieri, ai volontari e a tutti i consacrati e le consacrate impegnati al servizio dei malati e dei disagiati; alle istituzioni ecclesiali e civili che operano in questo ambito; e alle famiglie che si prendono cura amorevolmente dei loro congiunti malati”; con l’augurio di “essere sempre segni gioiosi della presenza e dell’amore di Dio, imitando la luminosa testimonianza di tanti amici e amiche di Dio tra i quali ricordo san Giovanni di Dio e san Camillo de’ Lellis, Patroni degli ospedali e degli operatori sanitari, e santa Madre Teresa di Calcutta, missionaria della tenerezza di Dio”.
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“Maria vi fa autentici missionari di Cristo”: il Papa incoraggia i malati
Nel messaggio per la XXV Giornata Mondiale del Malato, Francesco ricorda la dignità di disabili e infermi, da non trattare come “meri oggetti”