Nè “dubia” né “moderator curiae” in Vaticano. I cardinali consiglieri del C9, riuniti nella loro diciassettesima riunione, non hanno neanche lontanamente affrontato la questione della lettera aperta di quattro loro colleghi sulla esortazione Amoris laetitia, e hanno fatto decadere la proposta avanzata dal presidente del Pontificio Consiglio per i Testi legislativi, il cardinale Francesco Coccopalmerio, di una figura di coordinamento tra i diversi Dicasteri.
Anzi, a riguardo, i nove porporati chiamati dal Papa per coadiuvarlo nel lavoro di riforma della Curia romana hanno ribadito il ruolo di coordinamento della Segreteria di Stato che sarà ancora meglio delineato nella nuova Costituzione apostolica che va redigendosi, in sostituzione alla Pastor Bonus di Giovanni Paolo II.
A riferire dei lavori del Consiglio, avviati lunedì 12 dicembre e conclusi oggi, sempre alla presenza di Papa Francesco (eccetto stamane per l’Udienza generale) è stato il portavoce vaticano, Greg Burke, in un briefing lampo nella Sala Stampa della Santa Sede.
“Non si è parlato dei quattro cardinali”, ha chiarito il giornalista statunitense, “non è il loro scopo e per il Papa è abbastanza chiaro che ha parlato il Sinodo, ha parlato lo Spirito”. Piuttosto, nel corso dei tre giorni, ci si è preferito concentrare su ulteriori considerazioni circa i diversi Dicasteri, in vista della nuova Costituzione; in particolare le Congregazioni per l’Evangelizzazione dei Popoli (Propaganda Fide), per i Vescovi e per le Chiese Orientali.
Due temi fondamentali sono emersi come linee-guida della riforma: la spinta missionaria e la sinodalità. Lo studio su altri Dicasteri (Dottrina della Fede, Vita Consacrata, Cause dei Santi e Promozione dell’Unita dei Cristiani) è invece già concluso e i cardinali hanno consegnato la loro proposta definitiva al Papa. Con il quale, tra l’altro, è proseguita la discussione sulla istruttoria che precede la nomina dei vescovi.
Come riferito ancora da Burke, “un tempo consistente” è stato dedicato ai progetti dei due nuovi maxi Dicasteri: quello per Laici, famiglia e vita e quello per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Quanto al primo, è intervenuto alle riunioni del C9 il prefetto, il neo cardinale Kevin Farrell. La discussione si è incentrata molto sul ruolo dei laici, con un invito a tutti a rileggere la lettera di Papa Francesco al card. Marc Ouellet, presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina.
In questo momento, ha spiegato il portavoce vaticano, ci sono soprattutto molte “cose pratiche” da sbrigare per fare convergere i Dicasteri confluiti nel nuovo organismo (ovvero i Pontifici Consigli per Laici e Famiglia, in coordinamento con la Pontificia Accademia per la Vita).
Da parte sua il card. Peter Kodwo Appiah Turkson ha presentato il piano di lavoro per il suo Dicastero che avvierà i suoi lavori il prossimo 1° gennaio 2017 unendo quattro uffici (Giustizia e Pace, Cor Unum, Operatori Sanitari, e Migranti e Itineranti). Alla riunione, il cardinale ghanese era accompagnato da mons. Silvano Maria Tomasi, che ha spiegato il nuovo Dicastero come un’attuazione della Costituzione conciliare Gaudium et Spes.
Infine, il card. Sean O’Malley ha esposto le ultime attività della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori da lui presieduta, mentre il card. George Pell ha riferito sugli ultimi sviluppi relativi alla Segreteria per l’Economia a lui affidata. Il porporato australiano ha annunciato che verranno pubblicati “presto” i bilanci consuntivi del 2016. Mentre, ha spiegato Burke, il Consiglio per l’Economia ha già approvato il bilancio preventivo per il 2017.
Ultimo atto della diciassettesima riunione è l’intervento, nel pomeriggio di oggi, di mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione, il quale presenta i passi compiuti e quelli prossimi per la riforma della comunicazione vaticana, con particolare attenzione alla formazione del personale.
I nove consiglieri si daranno poi appuntamento alla prossima riunione, in programma per il 13-14-15 febbraio 2017.