Commons Wikimedia CC - Author: Eric Pouhier

Comece: “Eliminare cause strutturali della povertà”

Nel documento finale della plenaria, i vescovi europei sollecitano il rispetto delle condizioni lavorative e indicano l’“economia sociale di mercato” come unico sistema per il bene comune

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Affrontare la povertà e il danno ambientale secondo sei punti programmatici. È questo, in sintesi, il documento finale della Commissione degli Episcopati della Comunità Europea (Comece), frutto dell’Assemblea plenaria svoltasi lo scorso ottobre.
La Dichiarazione sulla povertà e l’esclusione sociale offre come prima strada la “promozione dello sviluppo integrale”, secondo la strategia “Europa 2020” che non va “persa di vista”, specie riguardo “agli indicatori sociali e ambientali”, e sostenendo “modi di consumo e di produzione alternativi”.
Attraverso una “fiscalità equa”, prosegue il documento del Comece, si dovrà puntare ad “eliminare le cause strutturali della povertà”, nonché a “riequilibrare interessi economici e diritti sociali”.
I vescovi dell’Unione Europea esortano poi a “difendere condizioni di lavoro adeguate”, attraverso il rafforzamento della “legislazione sul lavoro” comunitaria e il riconoscimento delle “famiglie come attori chiave della società”.
Contro il “rischio di povertà e di esclusione sociale”, che ancora affligge “un quarto della popolazione”, il Comece incoraggia “l’Ue e i suoi Stati membri a sviluppare, in collaborazione con la società civile e gli attori delle chiese, un approccio integrale di lotta contro la povertà e l’esclusione sociale in tutte le sue forme”.
Dal momento in cui la povertà si è spostata “dalle periferie al cuore delle nostre società”, i presuli suggeriscono di portare i più sfortunati “al centro delle politiche locali nazionali e dell’Unione”, con la collaborazione dei governi “quanto alle norme e alle politiche sociali e fiscali”.
In conclusione, il Comece indica il modello della “economia sociale di mercato” come il solo in grado di legare “il principio del libero mercato con l’esigenza della solidarietà e i meccanismi di servizio al bene comune” e di offrire un “approccio integrale per combattere la povertà”.

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ZENIT Staff

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