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Referendum: vince il "No". E Matteo Renzi si dimette

Il 59% della popolazione italiana ha votato “no” al referendum per la riforma della Costituzione. Renzi: “Una festa della democrazia, ma ho perso. La mia poltrona salta, domani presento dimissioni a Mattarella”

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Alle 00.25 di lunedì 5 dicembre si sono conclusi i mille giorni di governo di Matteo Renzi, dopo la vittoria schiacciante del “no” al Referendum costituzionale. Il popolo italiano ha votato e, con il 20% dei seggi scrutinati, ha vinto il fronte del “no” con il 59,3% dei voti e il “si” fermo a 40,7%. Secondo i dati del Viminale relativi al 50% dei comuni su un totale di 7.998, l’affluenza alle urne in Italia per il referendum si è attestata intorno al 69%. Ben oltre le previsioni di questi giorni, dunque. 

“La mia esperienza di Governo finisce qui” ha annunciato il premier parlando in conferenza stampa alle 24, nella Sala dei Galeoni di Palazzo Chigi. “Volevo cancellare le troppe poltrone, non ce l’ho fatta. E allora la poltrona che salta è la mia” ha detto, spiegando che nel pomeriggio si recherà al Quirinale per rassegnare le dimissioni davanti al capo di Stato, Sergio Mattarella.

“Domani riunirò il Consiglio dei ministri e poi consegnerò le mie dimissioni al Presidente della Repubblica”, ha proseguito Renzi. E ha aggiunto: “Abbiamo ottenuto milioni di voti che sono impressionanti ma insufficienti. Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta, dico agli amici del ‘sì’ che ho perso io, non voi. Voi volevate riavvicinare i cittadini alla cosa pubblica, avete fatto una campagna elettorale casa per casa, voi non avete perso”.

“Andiamo via senza rimorsi perché abbiamo combattuto la nostra battaglia”, ha detto il presidente del Consiglio. “Questa esperienza politica finisce qui. Ho perso e lo dico ad alta voce”. In ogni caso, “in Italia non vince mai nessuno ma non perde mai nessuno. Io sono diverso e dico ad alta voce, anche se con il nodo in gola, che ho perso”.

Il Referendum “è comunque una festa della democrazia – ha commentato ancora Renzi in conferenza stampa – una festa segnata da qualche polemica, ma in cui i cittadini si sono riavvicinati alla Costituzione, alla Carta con le regole del gioco. Molto bello, sono contento e orgoglioso. Viva l’Italia che non sta alla finestra, che decide, che crede nella politica”.

Il premier dimissionario ha infine espresso le proprie congratulazioni al fronte del ‘no’, sottolineando però che: “Questo risultato dà ai leader di questo fronte gli oneri e gli onori. A loro sta il compito, ora, di avanzare proposte serie e concrete per riformare le regole del gioco a partire dalla legge elettorale. Volevamo vincere, non partecipare, e io mi assumo tutte le responsabilità di questa sconfitta”.   

Infine, ha spiegato che il Governo dimissionario nei prossimi giorni sarà al lavoro per assicurare l’approvazione della legge di bilancio e il massimo impegno sui territori colpiti dal terremoto. “Con amicizia istituzionale e con un grande sorriso e abbraccio accoglierò qui il mio successore chiunque egli sarà. Gli consegnerò la campanella e il lungo dossier delle cose fatte”, ha soggiunto Renzi con voce commossa. Poi, ringraziando la moglie Agnese, al suo fianco, e i figli, ha lasciato la sala senza rispondere alle domande dei giornalisti presenti.

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ZENIT Staff

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