Questa mattina, Papa Francesco ha ricevuto in udienza nel Palazzo Apostolico il presidente della Repubblica Orientale dell’Uruguay, Tabaré Ramón Vázquez Rosas, il quale ha successivamente incontrato il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin.
Il colloquio, iniziato cinque minuti prima del previsto alle 10.25, è durato circa 40 minuti senza un interprete e in modo cordiale. Durante il dialogo – riferisce una nota della Sala Stampa vaticana – sono state evidenziate “le buone relazioni esistenti fra la Santa Sede e l’Uruguay ed il comune interesse per lo sviluppo integrale della persona, il rispetto dei diritti umani e la pace sociale”.
In tale contesto, è stato anche sottolineato “il ruolo e il contributo positivo delle istituzioni cattoliche nella società uruguaiana, specialmente nella promozione umana, nella formazione e nell’assistenza ai più bisognosi”. Nel prosieguo delle conversazioni, informa la nota, “ci si è soffermati sulla situazione politica nazionale e regionale, con speciale riferimento allo sviluppo delle istituzioni democratiche e alla situazione sociale ed umanitaria del continente”.
Accompagnato da un seguito di sei persone, tra cui la moglie, il figlio, l’ambasciatore dell’Uruguay presso la Santa Sede e due segretari privati, il presidente è stato accolto da un Papa sorridente che ha esclamato: “Quanto tempo è passato!”. E Vazquez ha risposto: “Tante grazie”.
Al momento dello scambio dei doni, ha consegnato al Pontefice una ametista, pietra preziosa tipica dell’Uruguay. Il Papa ha ricambiato con il medaglione della pace e i suoi tre documenti, ovvero l’enciclica Laudato Si’ e le esortazioni apostoliche Amoris Laetitia e Evangelii Gaudium. A proposito di quest’ultima, Francesco ha detto: “Ho sentito che il presidente Mujica parlava della Evangelii Gaudium in radio. È una cosa ‘particolare’ che l’ex presidente commentasse un documento papale!”.
