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"Per una società libera dall'Aids". L'impegno dei gesuiti in Africa

Secondo padre Michael Lewis, presidente del Jesuit Superiors of Africa and Madagascar, bisogna “sollecitare il potenziale dei giovani per orientarli a prendere giuste decisioni”

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“I giovani dispongono di un potenziale enorme che purtroppo spesso non viene concesso loro di sfruttare al meglio”. Inizia così il messaggio che p. Michael Lewis SJ, presidente del Jesuit Superiors of Africa and Madagascar (Jesam) ha diffuso in occasione della Giornata Mondiale sulla lotta contro l’Aids che si celebra oggi, 1° dicembre 2016.
“L’African Jesuit Aids Network (Ajan) – prosegue il sacerdote gesuita nel testo inviato a Fides – ci tiene a ribadire la ferma convinzione che la lotta all’Aids non riguarda solo il sesso, né la semplice sfida contro il virus. Si tratta piuttosto di una promozione integrale dello sviluppo umano, non ultimo tra i giovani, per permettere loro di vivere la vita in pienezza e contribuire attivamente a portare avanti una società libera dall’Aids”.
Padre Michael continua: “Per affrontare il fenomeno Aids è fondamentale sollecitare il potenziale dei giovani per orientarli a prendere giuste decisioni e agire in maniera saggia. Ajan sta promuovendo questa maturazione tramite Ahappy, un innovativo programma basato sui valori cristiani che è già stato sperimentato nelle scuole cattoliche e in altri istituti di formazione di nove Paesi dell’Africa subsahariana”.
Le statistiche sulla diffusione della pandemia tra i giovani sono preoccupanti, sottolinea il sacerdote. Il tasso di incidenza dei nuovi contagi tra gli adolescenti rimane particolarmente elevato: una media di 29 adolescenti vengono contagiati ogni ora in tutto il mondo, le ragazze di questa fascia di età rappresentano il 75% dei nuovi casi nell’Africa subsahariana. Nel continente, l’Aids è la principale causa di morte tra gli adolescenti. “Ahappy – conclude padre Lewis – mira ad incoraggiare un pensiero critico e ad alimentare nei giovani la crescita dei valori morali, così che siano in grado di fare scelte sane in tutti gli aspetti della loro vita”.

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ZENIT Staff

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