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Il balletto dello zoppo

È il risultato della continua e gioiosa richiesta del piede sano a sobbarcarsi volentieri alla fatica del piede malato

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Ho potuto constatare, prima dentro di me e poi attorno a me, un certo disagio verso il presidente della repubblica che, dopo un incidente, faceva quei pochi passi verso l’entrata. Erano passi d’uno che zoppicava. Non era programmato che quei momenti venissero ripresi dalla televisione.
Altro è vedere il passo claudicante di nonno Pino, altro è vedere zoppicare il Presidente.
È sempre uno sgorbio – commentava Nino – la persona che zoppica. Ma a dirti il vero, è monumento di umiltà l’amico che partecipa alle tue riunioni, zoppicando con estrema naturalezza. Mi fa capire che lo sgorbio non sta nella posizione più o meno eretta del corpo, nel passo più o meno elegante dell’uomo.
La massima dignità l’ho rilevata in Gino, noto ballerino, che, zoppicando e sorridendo, è entrato nella sala del teatro a tenere la conferenza sul tema: “Il ballo ha la sua gioiosa armonia nel cuore”.
Pochi giorni dopo mi ha colpito una severa e dolorosa sciatalgia. I miei familiari faticavano, ma io più di loro, a vedermi così. Finché da uno di loro, felice espressione, è uscita una battuta che ha rimesso ogni cosa al proprio posto e nell’armonia del cuore.
“Andrea – mi dice – è proprio uno sgorbio vedere una persona che zoppica; ma io sto ammirando qualcosa di bello nel tuo incedere sgraziato: quel saltello che fai ad ogni passo testimonia la meraviglia d’un atto d’amore tra il piede destro e il sinistro. Quello strano balletto è il risultato della continua e gioiosa richiesta del piede sano a sobbarcarsi volentieri alla fatica del piede malato”.
Ciao da p. Andrea
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Andrea Panont

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