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Idrogeno e ossigeno

La reazione di tutti gli elementi porta infine a quel pane che, per amore, si lascia mangiare e si trasforma nell’uomo

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Gesù ci avverte che “non c’è amore più grande di questo: dare la vita” e che “dove due o più si donano la vita per amore, Lui è in mezzo a loro”. Ecco come l’uomo corona il suo sogno: diventa Dio.
Un giorno di grande calura l’ossigeno ebbe sete e si diede da fare per trovare sollievo alla sua arsura. Andò vagando per tutta la ter­ra, ma non trovò neppure una goccia d’acqua.  Allora si lamentò con Dio che l’aveva creato per lasciarlo solo a morire di sete.  Ma Dio gli rispose: “Sarai tu stesso quell’acqua che invano cerchi se, incon­trato l’idrogeno, ti donerai a lui”.
Anche l’idrogeno, assetato, cercava disperatamente un po’ d’acqua, e anche lui si doleva con Dio di averlo creato per farlo morire di se­te. Anche a lui Dio diede la stessa risposta: “sarai tu stesso l’ac­qua che cerchi se, incontrando l’ossigeno, ti tufferai in lui, ti an­nullerai in lui, se, in una parola, donandogli la tua vita, lo amerai come io ti amo”.
Spinti dalla forza del comando, senza indugio, idrogeno e ossigeno si cercarono come si cerca la salvezza. Si incontrarono, e, per l’i­stinto che Dio aveva infuso in loro fin dalla nascita e di cui, stra­namente, si erano del tutto dimenticati, compresero di essere fatti l’uno per l’altro, anzi di essere l’uno la vita dell’altro e che so­lo nell’unità vissuta, ogni problema in loro e attorno a loro avrebbe trovato soluzione.
Nell’esplosione di gioia dell’incontro si tuffarono d’impeto l’uno nell’altro, e nel dono reciproco si formò la goccia d’acqua. Scompar­ve l’idrogeno nell’ossigeno, sparì l’ossigeno nell’idro­geno e compar­ve un terzo, nuovo elemento, l’acqua.
Una reazione a catena iniziò da quest’atto d’amore: l’acqua cominciò a donarsi alla terra dove un se­me l’aspettava; il seme rispose all’amore morendo per rinascere molti­plicato in spiga; i chicchi di frumento, per amore, si lasciarono tri­turare per fondersi in un solo pane; il pane, per amore, si lasciò man­giare e si trasformò nell’uomo.
Così l’uomo, che da sempre aspirava a di­ventare Dio, imparò la lezione.
Ciao da padre Andrea
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Andrea Panont

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