Bruno Cacace e Danilo Calonego

Libia: liberati i due ostaggi italiani rapiti a settembre

Bruno Cacace e Danilo Calonego, tecnici di Con.i.cos, erano stati sequestrati Ghat insieme a un collega canadese. Rientrati stamane all’alba

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Sono stati liberati questa notte i due tecnici italiani della società Conicos, Danilo Calonego e Bruno Cacace, e il cittadino canadese Frank Poccia, rapiti lo scorso settembre nel sud della Libia. Lo conferma la Farnesina, spiegando che gli uomini hanno fatto rientro in Italia nelle prime ore di questa mattina con un volo dedicato. I tre sono stati ascoltati in mattinata, presso una caserma del Ros racconteranno alla procura di Roma le ore del rapimento e della prigionia.
Cacace, 56 anni, di Cuneo, in Libia da 15 anni, e Calonego, 66enne della provincia di Belluno, lavorano come ingegneri per la società italiana Con.i.cos. (Costruzioni internazionali contratti) di Mondovì, attiva dal 1977 con lavori importanti nel settore edile in Italia e all’estero. La sede centrale, oltre che a Mondovì, è proprio a Tripoli.
I due tecnici erano stati rapiti tra le 7 e le 8 del mattino del 19 settembre scorso a Ghat, nel sud della Libia al confine con l’Algeria, nei pressi del cantiere dove lavoravano. Sconosciuti armati e mascherati avevano bloccato la vettura sulla quale i due viaggiavano. La zona dove sono stati rapiti – tra Ghat e Taharat, due oasi nel Fezzan – è nota per essere presidiata dai miliziani di al-Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqim), in particolare dagli uomini di Mokhtar Belmokhtar.
Lo scorso mese alcuni siti che citavano fonti della sicurezza algerina, parlavano di un riscatto di 4 milioni di euro per il rilascio dei prigionieri, che sarebbero stati detenuti in Algeria.
Come si legge in un comunicato diffuso dal Ministero degli Esteri, la vicenda si è conclusa grazie alla efficace collaborazione delle autorità locali libiche. La Procura di Roma procederà per il reato di sequestro con finalità di terrorismo. L’atto istruttorio sarà condotto dal Pm Sergio Colaiocco.  Sul cittadino canadese Frank Poccia, il ministro degli Esteri di Ottawa Michael O’Shaughnessy ha seguito personalmente il caso, in contatto con i diplomatici italiani a Roma e in Canada.

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ZENIT Staff

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