“Nella fertilità della terra che ci dà di che vivere lo sguardo credente scorge un’espressione forte dell’amore di Dio per le sue creature, cui nella preghiera si indirizza il ringraziamento”. È quanto afferma il Messaggio della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace per la 66ª Giornata nazionale del Ringraziamento, che si celebra il 13 novembre.
Nel Messaggio – diffuso ieri dall’Ufficio per le comunicazioni sociali della CEI e ripreso dall’agenzia Sir – si legge: “La stessa preghiera ci guida anche a scoprire che, nel coltivare la terra, gli esseri umani operano come collaboratori dell’azione provvidente di Dio, che nutre e sostiene la vita: una vocazione alta ed esigente. Non a caso, il libro della Genesi, nel tratteggiare il compito dell’essere umano nel giardino di Eden, collega strettamente la pratica del coltivare con quella del custodire, quasi a sottolineare il comune orientamento alla vita”.
Nel testo viene dunque citata la Laudato Si’ che accentua “le implicazioni concrete” di tale impegnativo ruolo. “Solo quando il lavoro umano si realizza in forme solidali, che siano anche rispettose dell’integrità della terra e di tutti i viventi, infatti, esso è in sintonia con l’azione creatrice di Dio e fa crescere la comunione creaturale”, è scritto. “Solo quando trova modalità attente a valorizzare le realtà del creato ed a prendersene cura, esso contribuisce davvero alla fraternità entro la famiglia umana”.
La Giornata del Ringraziamento di quest’anno invita a “concretizzare tale orizzonte in questo 2016, che l’Assemblea delle Nazioni Unite ha proclamato anno internazionale dei legumi. Può sembrare un tema scarsamente attraente, ma aiuta a comprenderne tutta la concretezza lo slogan proposto: ‘Semi nutrienti per un futuro sostenibile’”.
In realtà, afferma la CEI, “questa attenzione al tema indicato dalle Nazioni Unite sottolinea in modo chiaro un elemento che non possiamo più ignorare. La globalizzazione configura in modo unitario l’orientamento della politica e della cultura internazionale, definendo in modo nuovo lo stesso concetto di bene comune, sempre più di pertinenza planetaria”.
Nel Messaggio – diffuso ieri dall’Ufficio per le comunicazioni sociali della CEI e ripreso dall’agenzia Sir – si legge: “La stessa preghiera ci guida anche a scoprire che, nel coltivare la terra, gli esseri umani operano come collaboratori dell’azione provvidente di Dio, che nutre e sostiene la vita: una vocazione alta ed esigente. Non a caso, il libro della Genesi, nel tratteggiare il compito dell’essere umano nel giardino di Eden, collega strettamente la pratica del coltivare con quella del custodire, quasi a sottolineare il comune orientamento alla vita”.
Nel testo viene dunque citata la Laudato Si’ che accentua “le implicazioni concrete” di tale impegnativo ruolo. “Solo quando il lavoro umano si realizza in forme solidali, che siano anche rispettose dell’integrità della terra e di tutti i viventi, infatti, esso è in sintonia con l’azione creatrice di Dio e fa crescere la comunione creaturale”, è scritto. “Solo quando trova modalità attente a valorizzare le realtà del creato ed a prendersene cura, esso contribuisce davvero alla fraternità entro la famiglia umana”.
La Giornata del Ringraziamento di quest’anno invita a “concretizzare tale orizzonte in questo 2016, che l’Assemblea delle Nazioni Unite ha proclamato anno internazionale dei legumi. Può sembrare un tema scarsamente attraente, ma aiuta a comprenderne tutta la concretezza lo slogan proposto: ‘Semi nutrienti per un futuro sostenibile’”.
In realtà, afferma la CEI, “questa attenzione al tema indicato dalle Nazioni Unite sottolinea in modo chiaro un elemento che non possiamo più ignorare. La globalizzazione configura in modo unitario l’orientamento della politica e della cultura internazionale, definendo in modo nuovo lo stesso concetto di bene comune, sempre più di pertinenza planetaria”.