Da vari mesi raccomando con una certa frequenza ad un mio amico di acquistare un computer per agevolare il disbrigo dei suoi impegni e snellire la consistente mole epistolare che ha nell’ambito di lavoro.
Fin dall’inizio mi ripeteva che mai e poi mai si sarebbe abbassato e sottoposto a simili “diavolerie” – così definiva il computer -; finché, e dagli e dagli, si è convinto della bontà della cosa.
Gli addito un bravo tecnico da invitare non solo e non tanto per l’insegnamento iniziale, ma per agganciarlo opportunamente alla rete. Io stesso mi sono offerto per iniziare le prime mosse essenziali.
Dopo una quindicina di giorni gli chiedo a che punto stia l’affare computer. “Scusami, ma me ne ero dimenticato”, fu la sua risposta. A breve distanza glielo richiamo alla mente. “Ancora non l’ho fatto… ma hai fatto bene a ricordarmelo”.
Ultimamente quasi per caso gliene ho riparlato, quando mi ha chiesto un servizio. “Non ho ancora contattato il tecnico – mi dice con rammarico – ma ti assicuro che la cosa l’ho sempre in mente”.
Ci siamo guardati e… dopo una solenne risata, ci siamo scambiati queste battute: “Non chi studia la scrittura è cristiano; non chi parla del pane si sfama; non chi tiene sempre in mente il Vangelo entra in Paradiso, ma chi lo mette subito in pratica”.
Sorridente e soddisfatto, ha impugnato subito il telefonino ed ha chiamato il tecnico.
Ciao da padre Andrea
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Ho sempre in mente
Non chi studia la scrittura è cristiano, non chi parla del pane si sfama, non chi tiene sempre in mente il Vangelo entra in Paradiso, ma chi lo mette subito in pratica