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Non giudicare nessuno: noi per primi siamo bisognosi di Misericordia

Commento al Vangelo di domenica 23 ottobre – XXX Tempo Ordinario

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Diceva San Bernardo da Chiaravalle che “l’uomo finché non si conosce non può veramente convertirsi a Gesù Cristo”. Come il fariseo del Vangelo di questa domenica, che si crede giusto e così pensa di poter giudicare gli altri, perché non sa chi è lui: l’esatto contrario di quello che è il cristiano, perché seguire Cristo significa non sentirsi migliore di nessuno e anzi “considerare gli altri superiori a sé”, perché Nostro Signore si è fatto l’ultimo per salvarci.
Il problema è che spesso consideriamo l’umiltà come qualcosa da conquistare, da raggiungere con sforzo. Invece l’umiltà è solo la verità: e la verità è che siamo tutti deboli e poveri, che non possiamo giudicare nessuno perché noi per primi siamo bisognosi di Misericordia.
Molti di noi, e tanti di quelli che vanno in Chiesa, in realtà non capiscono cosa significa conversione; pensano che convertirsi sia fare un giudizio moralistico: “Sei cattivo e devi cambiare vita!”. Non è questo, questo è anche quello che pensa il fariseo.
Convertirsi a Gesù Cristo è tutto il contrario: è accogliere una grazia che Dio ti invia, accogliere la notizia che “Dio ti ama senza condizioni!”.
Ma per questo hai bisogno di renderti conto che ne hai bisogno.
Perché se ti senti giusto dirai: “Io non ho bisogno di questa Grazia; forse ne avranno bisogno altri, io no, sono a posto”. Sta proprio qui il problema.
Perché tutti abbiamo bisogno di ricevere questa Grazia, di incontrare questo Amore, perché si realizzi la chiamata ad essere cristiano, la natura divina: perché la legge sta ad indicarci qual è il cammino della vita, ma ogni giorno sperimentiamo che non riusciamo a compierla da soli.
Se siamo nella verità, siamo coscienti di questa incapacità. Come scrive San Paolo nelle Sue Lettere, non riusciamo da soli ad adempiere la legge: ogni giorno vediamo il nostro orgoglio, il nostro egoismo, la nostra pigrizia, l’incapacità di amare l’altro quando ci delude. Nessuno di noi vorrebbe essere così, perché questo ci provoca una profonda insoddisfazione.
Convertirsi vuol dire credere all’Amore di Cristo: perché Lui è venuto a compiere la legge, amandoci senza condizioni, perché anche noi potessimo realizzarla, potessimo Amare davvero. Incontrarci con Cristo è scoprire che solo Lui ci ama gratuitamente, e non quando siamo buoni e bravi, ma quando sbagliamo, anche quando Lo rinneghiamo.
Non smette di volerci bene, come fanno tutti gli altri: non ci giudica, ma ci scusa. Sempre. Cristo comprende che sei cascato in un inganno, perché forse lo hai rinnegato per andare a cercare la vita là dove invece ti veniva negata.
Convertirsi allora non è altro accettare questo Amore, totalmente gratuito e non meritato: è scoprire che Cristo ha dato veramente la vita per te! Oggi se vuoi accoglierlo, Gesù Cristo ti offre la capacità di incominciare ad Amare come Lui.
 

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Antonio Interguglielmi

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