Dialogo interreligioso

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A Brescia, una "camminata ecumenica"

Il 27 ottobre studenti e insegnanti cattolici, ortodossi, protestanti, islamici e sikh cammineranno per la Pace “In cammino nei luoghi sacri e culturali della città

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Giovedi 27 ottobre, a 30 anni esatti dalla Giornata mondiale di preghiera per la pace, istituita da San Giovanni Paolo II ad Assisi, a Brescia ci sarà la seconda edizione della “camminata ecumenica-culturale” promossa dal Dipartimento di Irc dell’Istituto di istruzione Superiore “Mantegna”.
“In cammino…alla scoperta dei luoghi sacri e culturali della città” è il titolo dell’evento che sarà una camminata “alla scoperta di alcuni luoghi di culto, presenti nella nostra realtà cittadina, e rappresentativi del cristianesimo cattolico, ortodosso e protestante, dell’islam e del sikhismo”. Partenza ore 8.30 dall’Iiss Mantegna.
Oltre alle otto classi quinte e alle tre classi terze Iefp del Mantegna, il cammino è “per gli insegnanti e per tutti quelli che volessero partecipare individualmente”, spiega il prof.  Antonio Viceconte, insegnate di religione cattolica-Idrc e ideatore della manifestazione.
La scelta della data non è un caso, spiega Viceconte, citando come base di questo incontro ecumenico, il discorso di Giovanni Paolo II 30 anni or sono: “Il fatto che noi siamo venuti qui non implica alcuna intenzione di ricercare un consenso religioso tra noi o di negoziare le nostre convinzioni di fede. Né significa che le religioni possono riconciliarsi sul piano di un comune impegno in un progetto terreno che le sorpasserebbe tutte. Né esso è una concessione a un relativismo nelle credenze religiose, perché ogni essere umano deve sinceramente seguire la sua retta coscienza nell’intenzione di cercare e di obbedire alla verità”.
Recita il volantino: “Il rispetto dell’altro a partire dalla conoscenza della cultura religiosa. Questo il fine dell’iniziativa che vuole avvicinare i ragazzi alla dimensione religiosa dell’altro, perché l’ignoranza è alla base di ogni forma di intolleranza”.
L’idea di un cammino culturale-interreligioso “nasce nel marzo del 2015, durante una lezione con una 4a del Mantenga, che aveva come tema il vivere il pellegrinaggio nelle religioni”, spiega Viceconte. “Avevo in classe una ragazza musulmana, Fatima, così ho citato il 5° pilastro dell’Islam, cioè il pellegrinaggio alla Mecca. Lì è nata l’idea di vivere una camminata interculturale e interreligiosa”.
È proprio l’essere Idrc che “ti porta a pensare queste cose” secondo Viceconte, che cita l’Intesa Miur-Cei del 2012 (del 20/7/2012) che definisce l’insegnamento della religione cattolica  “fondamentale e costruttivo per la convivenza civile” e valido aiuto “per  le relazioni e i rapporti tra persone di culture e religioni differenti”.
L’Irc quindi contribuisce “alla formazione di persone capaci di dialogo e di rispetto delle differenze, di comportamenti di reciproca compassione, in un contesto di pluralismo culturale e religioso”. “Volevo fare comprendere ai ragazzi, che il modo migliore per fare conoscere l’altro è il dialogo ma attraverso l’incontro, facendo vivere un’esperienza significativa anche fisica e pratica e non solo teorica”, continua Viceconte.
Il dialogo, spiega, risulta essere un reciproco progresso basato sul rispetto delle diversità. Si traduce in “un’avanzare insieme nella condivisione verso quei valori universali, non negoziabili, indispensabili per l’uomo di oggi”.
Volevo “fare interiorizzar ai nostri ragazzi che, nel dialogo, l’interlocutore deve essere coerente con le proprie tradizioni religiose e aperto a comprendere quelle dell’altro senza dissimulazioni e chiusure, ma con umiltà e lealtà, nella consapevolezza che un incontro fecondo può solo arricchire”, sottolinea Viceconte.
Infatti l’incontro viene preparato in classe nei mesi precedenti. Gli studenti si suddividono il lavoro di approfondimento delle religioni che verrà presentato nei luoghi di culto, facendo una vera e propria ricerca, culturale e umana. L’aspetto particolarmente interessante è che c’è uno “scambio di religioni” vero e proprio: lo studente musulmano presenterà la religione ortodossa, il cattolico quella musulmana, il sikh la religione protestante e così via.
Questo approfondimento “forzato” ha portato, per lo meno lo scorso anno, gli studenti ad ampliare la conoscenza dei loro compagni, a scoprire le altre religioni e quindi a vincere alcuni pregiudizi. “È una testimonianza reciproca per il comune progresso nel cammino di ricerca religiosa e per il superamento di pregiudizio, intolleranze, malintesi”, afferma Viceconte.
“Non è tentativo di fare sincretismo, ma un vivere l’incontro come momento di opportunità, perché l’incontro con l’altro è un momento per conoscere noi stessi” chiarisce il professore. “Chi siamo noi?” chiede l’Idrc: “Siamo cristiani cattolici, figli di quel mondo ricco di grandi testimoni di fede, da San Francesco a Giovanni XXIII, Benedetto xv, al già citato Giovanni Paolo II…”.
Come non ricordare l’incontro tra il sultano Malik al Kamil e San Francesco nel 1219 a Damietta, vicino al Cairo, che Viceconte definisce “uno dei più straordinari gesti  di pace nella storia del dialogo tra religioni”, perché “Francesco non ebbe paura di Maometto”. “Se capiamo che l’altro è in noi” possiamo “sconfiggere l’indifferenza”, ribadisce Viceconte.
Ecco le tappe: Gurdwara, il centro sikh di Flero, dove il Presidente Dalbir Singh e il vicepresidente Kulvinder Singh accoglieranno i “pellegrini”; poi la Moschea con il Presidente Jamel Hammadi,  l’Imam Hamin El Hazmi e il prof. Morgan Ghidoni (Abdul Rashid);  quindi la chiesa Cattolica, S. Maria in Silva con don Fabio Corazzina; di seguito la Chiesa ortodossa con l’Archimandrita Padre Vladimir Porubin; infine la Chiesa valdese con la Pastora Anne Zell.
“Mettersi in cammino è un’avventura che accomuna tutti e che non si dimentica; è la metafora della vita stessa”.
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Per informazioni http://www.ircbrescia.it/news/alla-scoperta-dei-luoghi-sacri-e-culturali-della-citt%C3%A0

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Elisabetta Pittino

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