“La mia presenza oggi qui intende essere un gesto di attenzione all’importante tematica dei detenuti. Per lavorare bene per i diritti umani bisogna occuparsi di prevenzione, contrasto e recupero, ed è quindi agendo così che intendiamo portare avanti il nostro impegno. Vogliamo prestare attenzione alle mamme detenute con figli, e su questo tema a breve ci saranno novità, ma vogliamo pensare anche a un aspetto poco sottolineato e per il quale non abbiamo numeri certi, ma che sappiamo essere condiviso da tantissimi bambini e adolescenti: la visita ai genitori detenuti. Lavorando con il Ministero intendiamo ripensare completamente il percorso che questi bambini e ragazzi devono compiere, a cominciare dall’orario, che non coincida con quello di scuola, passando a dei permessi premio per momenti significativi della vita dei bambini, come i compleanni, fino proprio al percorso fisico all’interno del carcere”.
È quanto ha dichiarato Laura Baldassarre, assessore alle Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale, intervenuto questa mattina presso l’Isola Solidale, in via Ardeatina, 930 a Roma, al convegno “Lo spazio ritrovato. Il reinserimento del detenuto nell’ambiente sociale”.
L’iniziativa, promossa dall’Isola Solidale, ha avuto come obiettivo quello di evidenziare come i detenuti e gli ex detenuti possano costituire una risorsa per la nostra Società invece che rivestire un ruolo passivo e dipendente. Per questo sono stai coinvolti tutti gli agenti sociali e istituzionali nazionali e territoriali per promuovere – soprattutto su Roma – le necessarie sinergie tra la magistratura, i servizi socio-sanitari, il volontariato, la politica e la comunità religiosa per favorire l’integrazione dei detenuti o ex detenuti.
Sono intervenuti, tra gli altri, Cosimo Ferri, sottosegretario alla Giustizia, Cinzia Calandrino, provveditore Amministrazione Penitenziara delle Regioni Lazio-Abruzzo e Molise, Francesco Falleroni, segretario generale della Fondazione Ozanam, Patrizio Gonnella, presidente associazione Antigone, Rosella Santoro, direttore della Casa circondariale di Civitavecchia e Orazio La Rocca, giornalista de La Repubblica.
“Il Governo e il Ministero della Giustizia – ha dichiarato Cosimo Ferri, sottosegretario alla Giustizia- sono impegnati costantemente per dare risposte concrete alla necessità, emersa da più parti, di garantire un sistema detentivo che rispetti i principi umani e costituisca una effettiva occasione di riflessione, di crescita e di acquisizione di consapevolezza sull’importanza del rispetto delle leggi. Abbiamo avviato una rivoluzione sull’idea di detenzione, non più vista come una sanzione statica e priva di finalità, ma caratterizzata dallo sviluppo di progetti, di attività lavorative, sportive, artistiche e culturali che avranno un ruolo centrale nell’abbattimento della recidiva che, ad oggi, è tra le più alte in Europa”.
“Molti dei progetti – ha proseguito Ferri – che sono portati avanti dentro e fuori dalle strutture detentive sono resi possibili e vengono attuati anche grazie all’opera costante e generosa della Polizia Penitenziaria, degli operatori sociali e sanitari e dei volontari che svolgono con impegno, professionalità e senso di responsabilità un lavoro di grande valore socio-culturale”.
“In questo senso – ha concluso Ferri – il percorso rieducativo proposto dall’Associazione “L’Isola Solidale”, basato sul rispetto delle regole di convivenza, lo spirito di servizio e la progressiva assunzione di responsabilità, senza dimenticare di riservare “spazi aperti” al mondo esterno, rappresenta una risorsa preziosa per, che merita di essere valorizzata e imitata, soprattutto per una realtà complessa come quella di Roma. Infatti, la sola Capitale conta 14 detenute femmine e 38 detenuti maschi in regime di semilibertà, più 28 detenuti maschi in regime di art. 21, senza dimenticare 885 persone (780 maschi e 105 femmine) non detenute, ma che si trovano in regime di affidamento o di messa alla prova”.
“Organizzando questo Convegno – ha dichiarato Alessandro Pinna, presidente dell’Isola Solidale – abbiamo voluto mettere a confronto i diversi modelli di intervento per il reinserimento delle persone autrici di reato nell’ambiente sociale e evidenziare le varie norme che favoriscono tale processo. Siamo convinti che i detenuti e gli ex detenuti possano costituire una risorsa per la nostra Società invece che rivestire un ruolo passivo e dipendente, perciò intendiamo promuovere le necessari sinergie tra la magistratura, i servizi socio-sanitari, il volontariato, la politica e la comunità religiosa per favorire la loro integrazione”.
“Sono state esaminate – ha aggiunto Pinna – le esperienze più significative che si stanno sviluppando in particolare nella nostra Regione e più in generale in Italia per aiutare i detenuti a interagire con il tessuto sociale mediante le opportunità lavorative, formative e culturali. Riteniamo inoltre che vadano incentivati tutti quei programmi socio riabilitativi che si sono dimostrati particolarmente utili per costruire i “ponti” tra il detenuto e la realtà esterna. Significative sono le attività teatrali e le arti espressive che vengono svolte da volontari sia all’interno del carcere che nelle strutture territoriali. Una particolare attenzione è stata infine riservata al progetti per il superamento dello stigma che rappresenta uno dei principali ostacoli alle iniziative di reinserimento del detenuto”.
Isola solidale: "Prioritario sostegno e accompagnamento ai figli dei detenuti"
Laura Baldassarre, assessore alle Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma, intervenuta ieri al convegno “Lo spazio ritrovato. Il reinserimento del detenuto nell’ambiente sociale”