Accompagnati dal personale del Centro, i piccoli ospiti hanno mostrato al Papa la zona verde a disposizione del Villaggio, composto da cinque case, in ognuna delle quali ci sono un massimo di sei bambini e bambine fino a 12 anni di età, insieme a una responsabile, una “Mamma SOS”.
La zona verde ospita anche un campetto da calcio e un piccolo parco giochi. I bambini hanno accompagnato anche il Santo Padre in giro per loro camerette, mostrandogli i loro giocattoli. Francesco ha poi ascoltato i loro racconti e si è fermato anche per una piccola merenda con loro.
Il rientro a Casa Santa Marta è avvenuto infatti verso le ore 17.30. Prima però, il Papa ha voluto visitare il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, ricoverato nella Casa di Cura ‘Villa Betania’ (foto).
Nel Villaggio, poi, sono presenti anche ragazzi più grandi, che hanno scelto di restare vicini al Centro per continuare ad avere un supporto e un punto di riferimento, oltre che per dare una mano nelle attività quotidiane. Il “Villaggio SOS “riprende il modello pedagogico e organizzativo del primo Villaggio SOS, fondato in Austria nel 1949.
Paolo Contini e Maria, che dirigono il Villaggio di Roma, hanno avuto modo di raccontare a Papa Francesco la storia di Hermann Gmeiner, un giovane studente di medicina austriaco che, profondamente colpito dalle centinaia di bambini rimasti senza i propri genitori a causa delle devastazioni della guerra, aprì in Austria il primo “Villaggio SOS”, sviluppando un modello educativo vicino per umanità al calore di una famiglia vera, in forte contrapposizione al modello dell’orfanotrofio, diffuso a quel tempo.
A TV2000, Contini ha poi raccontato: “Siamo stati avvertiti verso le 14.30 dicendoci che il Papa avrebbe avuto il piacere di visitare il villaggio, incontrare i ragazzi e stare con loro. Francesco ha passato tutto il tempo con i ragazzi: ha fatto merenda, giocato, scattato foto e selfie e ascoltato anche una canzone rap di un nostro ragazzo” indossando le cuffie del suo smartphone (foto).
“Questa ormai è la mia casa – ha raccontato Megan, un ragazzo eritreo – è molto tempo che sono qui. Non mi sono voluto allontanare, voglio molto bene alle persone che lavorano qui. Vedere il Papa mi ha veramente sorpreso. Dal vivo è molto diverso rispetto alla tv: è molto più ‘vero’”.
“La visita del Papa – ha concluso il direttore Contini – è stato un grande riconoscimento dopo tanti anni di lavoro e fatica. È stato bello sentirsi scelti solo per il senso reale del nostro lavoro e senza che nessuno indicasse il villaggio. Il Papa ci ha detto che il nostro è un lavoro molto importante e speciale che deve essere portato avanti. Detto dal Papa assume un’importanza rilevante”.