Una maggioranza non schiacciante (83 contrari, 77 favorevoli e 7 astenuti) ma indubbiamente è una vittoria importante per i pro life. Il voto del Consiglio d’Europa, che ieri sera ha respinto la Raccomandazione della senatrice belga Petra De Sutter, che incoraggiava la legalizzazione della maternità surrogata nei 47 paesi membri, è stato salutato dagli oppositori anche come un ‘no’ ad un palese conflitto d’interessi. La stessa De Sutter è infatti anche direttrice del dipartimento di un ospedale di Gent, che pratica la fecondazione assistita.
Il voto di ieri, secondo Lorcán Price, rappresentante legale di ADF International, segna un punto a favore “dei diritti e della dignità delle donne e dei bambini”, nella misura in cui, le tecniche di surrogazione della maternità “sfruttano le donne e trattano i bambini come merce”. È anche “irrealistico”, aggiunge Price, considerare “altruistica” la maternità surrogata, in quanto – sia essa praticata gratuitamente o a pagamento – implica sempre un business che ha ad oggetto i bambini procreati artificialmente.
Inoltre, conclude il rappresentante legale di ADF International, il voto del Consiglio d’Europa rappresenta una risposta all’“approccio adottato dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo, che si era pronunciata a favore della legalizzazione delle tecniche surrogatorie”.
La bocciatura della Raccomandazione De Sutter a Strasburgo, è stata accolta con favore dal presidente del Movimento per la Vita, Gian Luigi Gigli, che auspicato che “il Parlamento italiano renda perseguibile, anche quando commesso all’estero, ciò che è già reato in Italia”. Il recente voto del Consiglio d’Europa, ha aggiunto Gigli, “rappresenta una buona notizia per chi rispetta le donne e la meraviglia della generazione”. Si tratta, inoltre, “di un risultato conseguito anche grazie al voto trasversale contrario della grande maggioranza dei parlamentari italiani”.
Va quindi evitata aggiunge il presidente del Movimento per la Vita, l’“ipocrisia” che “i cittadini italiani possano recarsi all’estero per ricorrere con la certezza dell’impunità al mercato schiavistico dell’utero in affitto nei paesi in cui questa pratica è consentita”.
Anche secondo Gigli, infatti, “la maternità surrogata di tipo altruistico nei fatti non esiste, se non altro per i rischi che ogni gravidanza comporta per la gestante. La transazione economica – conclude il presidente del Movimento per la Vita – che la rende possibile, si realizza grazie allo sfruttamento del bisogno e a un inaccettabile uso commerciale del corpo delle donne”.
Nell’ambito di un provvedimento che peraltro richiedeva la maggioranza qualificata dei due terzi per essere approvato, le delegazioni che più compattamente hanno votato a favore della Raccomandazione De Sutter sono state quelle di Belgio, Repubblica Ceca, Portogallo, Cipro e Olanda.
Spaccate a metà le delegazioni britannica e tedesca, uno dei gruppi che si è rivelato più polarizzato verso il ‘no’, è stato proprio quello italiano, con nove parlamentari favorevoli e tre contrari.
Contrari il Movimento 5 Stelle, Democrazia Solidale-Centro Democratico e la rappresentante del Gruppo Misto, ha votato a favore il rappresentante di Sinistra Italiana. Divisioni invece in Forza Italia (un favorevole e due contrari) e il Partito Democratico (un favorevole e un contrario).
La parlamentare PD Eleonora Cimbro ha così commentato l’esito della votazione: “Il voto della delegazione italiana è stato decisivo in commissione e in plenaria per respingere definitivamente sia il rapporto che le raccomandazioni di Petra De Sutter sulla gpa”.
La linea della Cimbro si discosta quindi da quella dei compagni di partito Sergio Lo Giudice e Monica Cirinnà. In particolare Lo Giudice aveva lanciato un appello alla compattezza del suo gruppo parlamentare per il “sì”, ai fini di regolamentare una pratica per la quale, altrimenti, persisterebbe, a suo avviso, il far west legislativo.
“Non è una posizione di destra votare contro lo sfruttamento del corpo delle donne, ma una scelta ragionata nel metodo e nel merito che rispecchia una sensibilità culturale trasversale”, è stata la replica della Cimbro, la quale ha aggiunto: “Bisogna farsene una ragione, non si può legiferare sulla base della sensibilità di una minoranza, è una battaglia culturale per non sdoganare quel pensiero tipico della sinistra radical-chic che pensa al commercio del corpo delle donne come un progresso”.
Soddisfazione è stata espressa da un’altra dem, come Livia Turco, “felice” per la bocciatura di quella che lei stessa definisce una “pratica abominevole che lede la dignità della donna e riduce la relazione madre-figlio, che si costruisce durante la gravidanza, a puro fatto biologico”. Per la Turco, la maternità surrogata legittima “una bieca forma di sfruttamento delle donne più povere”, in nome di una “non meglio specificata idea di libertà”. Da qui l’auspicio dell’ex ministro “che la bocciatura del Consiglio d’Europa incentivi il dibattito perché cresca il rifiuto culturale di questa pratica”.
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Maternità surrogata: Italia decisiva per il ‘no’
Al Consiglio d’Europa, il voto contrario di 9 parlamentari su 12. Nel Pd, Cimbro e Turco prendono le distanze da Lo Giudice e Cirinnà