Le periferie nel Collegio cardinalizio

Ancora una volta Papa Francesco stupisce tutti. Come cambia il sacro Collegio

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All’inizio del pontificato di Papa Francesco, molti erano scettici o stupiti dalle scelte, dal modo di intendere il governo, dall’approccio ai problemi, dalle relazioni instaurate con i lontani. Pochi credevano nella sua capacità di riformare profondamente la Chiesa, soprattutto nelle sue centenarie strutture interne.
Papa Francesco ha proposto e praticato una coraggiosa coerenza evangelica distaccandosi bruscamente dalle pratiche curiali. Ha cominciato a spiegare che “il vero potere è il servizio”, ha sostenuto che nei posti di responsabilità bisogna portare quelli che non ci pensano o che addirittura non ci vogliono andare. Ha ribadito il concetto rifacendosi al principio evangelico degli “ultimi che saranno i primi”. Ed ha cominciato ad applicare questi principi alla scelta delle nomine, stravolgendo tutti i procedimenti che regolavano le candidature e le promozioni.
In questo modo, a meno di quattro anni dalla sua elezione, il Papa argentino ha rivoluzionato il Collegio cardinalizio che, con la creazione di 13 nuovi cardinali il 19 novembre, risulta profondamente rinnovato. La componente europea continua scendere in percentuale ormai al di sotto del 45%, sempre più i Paesi rappresentati con una crescita impensabile di giovani cardinali provenienti dalla periferie, le più povere e le più lontane.
Nel Concistoro del 19 novembre verranno creati cardinali gli arcivescovi di Bangui, Papua Nuova Guinea, Isole Mauritius. Nomine che fanno seguito a quelle dell’ultimo Concistoro, con la creazione di cardinali dell’isola di Tonga e di Capoverde.
Sarà creato cardinale monsignor Dieudonné Nzapalainga, C.S.Sp., arcivescovo di Bangui (Repubblica Centrafricana), in un Paese dove vivono 5.166.510 abitanti, ed i cattolici sono 1.724.000. Sarà cardinale monsignor Maurice Piat, arcivescovo di Port-Louis (Isola Maurizio), 1860 kmquadrati, 1.299.172 abitanti. I cattolici nell’isola sono 311.856, con 92 presbiteri 79 religiosi e 227 religiose.
Cardinale sarà anche monsignor John Ribat, M.S.C., arcivescovo di Port Moresby (Papua Nuova Guinea), un Paese che conta circa due milioni e mezzo di fedeli, il 25% della popolazione. In Papua Nuova Guinea solo un terzo delle 19 diocesi sono rette dal clero indigeno e molte parrocchie sono prive di un prete.
Con lo stesso criterio di portare le periferie nel Collegio cardinalizio, Papa Francesco aveva creato cardinali gli arcivescovi di Capo Verde e dell’isola di Tonga, rispettivamente Arlindo Gomes Furtado e Soane Patita Paini Mafi, quest’ultimo il secondo cardinale più giovane.  Si tratta di tutti Paesi di periferia che hanno un cardinale per la prima volta nella storia.

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Antonio Gaspari

Cascia (PG) Italia Studi universitari a Torino facoltà di Scienze Politiche. Nel 1998 Premio della Fondazione Vittoria Quarenghi con la motivazione di «Aver contribuito alla diffusione della cultura della vita». Il 16 novembre del 2006 ho ricevuto il premio internazionale “Padre Pio di Pietrelcina” per la “Indiscutibile professionalità e per la capacità discreta di fare cultura”. Il Messaggero, Il Foglio, Avvenire, Il Giornale del Popolo (Lugano), La Razon, Rai tre, Rai due, Tempi, Il Timone, Inside the Vatican, Si alla Vita, XXI Secolo Scienza e Tecnologia, Mondo e Missione, Sacerdos, Greenwatchnews. 1991 «L'imbroglio ecologico- non ci sono limiti allo sviluppo» (edizioni Vita Nuova) . 1992 «Il Buco d'ozono catastrofe o speculazione?» (edizioni Vita Nuova). 1993 «Il lato oscuro del movimento animalista» (edizioni Vita Nuova). 1998 «Los Judios, Pio XII Y la leyenda Negra» Pubblicato da Planeta in Spagna. 1999 «Nascosti in convento» (Ancora 1999). 1999 insieme a Roberto Irsuti il volume: «Troppo caldo o troppo freddo? - la favola del riscaldamento del pianeta» (21mo Secolo). 2000 “Da Malthus al razzismo verde. La vera storia del movimento per il controllo delle nascite” (21mo Secolo, Roma 2000). 2001 «Gli ebrei salvati da Pio XII» (Logos Press). 2002 ho pubblicato tre saggi nei volumi «Global Report- lo stato del pianeta tra preoccupazione etiche e miti ambientalisti» (21mo Secolo, Roma 2002). 2002 ho pubblicato un saggio nel nel Working Paper n.78 del Centro di Metodologia delle scienze sociali della LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli di Roma) «Scienza e leggenda, l’informazione scientifica snobbata dai media». 2003 insieme a VittorFranco Pisano il volume “Da Seattle all’ecoterrorismo” (21mo Secolo, Roma 2003). 2004 ho pubblicato insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti” (Edizioni Piemme). 2004 coautore con del libro “Emergenza demografia. Troppi? Pochi? O mal distribuiti?” (Rubbettino editore). 2004 coautore con altri del libro “Biotecnologie, i vantaggi per la salute e per l’ambiente” ((21mo Secolo, Roma 2004). 2006 insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti 2” (Edizioni Piemme). 2008 insieme a Riccardo Cascioli il libro “Che tempo farà… Falsi allarmismi e menzogne sul clima (Piemme). 2008, è stata pubblicata l’edizione giapponese de “Le bugie degli ambientalisti” edizioni Yosensha. 2009. insieme a Riccardo Cascioli “I padroni del Pianeta – le bugie degli ambientalisti su incremento demografico, sviluppo globale e risorse disponibili” (Piemme). 2010 insieme a Riccardo Cascioli, è stato pubblicato il volume “2012. Catastrofismo e fine dei tempi” (Piemme). 2011 Questo volume è stato pubblicato anche in Polonia con l’imprimatur della Curia Metropolitana di Cracovia per le e3dizioni WYDAWNICTTWO SW. Stanislawa BM.

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