Dopo l’appello di oggi del Papa ad un ‘cessate il fuoco’ in Siria che permetta l’evacuazione dei civili, anche la Caritas Internationalis ha diffuso una nota in cui afferma: “La brutalità indiscriminata ad Aleppo deve finire. La gente di Aleppo ha bisogno di un immediato cessate il fuoco”.
Come sottolinea il segretario generale Michel Roy, “oltre 275mila persone affrontano, quotidianamente, bombardamenti nella zona orientale della città siriana, mentre 100mila bambini sono intrappolati nella zona controllata dai ribelli” e sono costretti ad “affrontare una catastrofe umanitaria”.
Ospedali e cliniche, spiega infatti la nota, vivono una situazione critica con “forniture mediche, personale sanitario e spazio per curare i feriti insufficiente”, mentre continua “la grave carenza di cibo”. Per questo, Roy ribadisce la necessità di garantire “un accesso sicuro, completo, regolare e senza ostacoli per le agenzie umanitarie, considerando anche che centinaia di pazienti in situazioni critiche devono essere evacuati”.
Ricordando, poi, l’appello lanciato sempre da Papa Francesco lo scorso 28 settembre, affinché ci si impegni per la protezione dei civili siriani, il segretario generale di Caritas Internationalis ricorda che “i due terzi degli ospedali nazionali non sono più funzionanti a causa di frequenti attacchi aerei, manca il 95% dei medici e la quasi totalità della popolazione non ha accesso ad acqua, cibo, elettricità, medicine”.
La nota si conclude con le parole di mons. Antoine Audo, vescovo caldeo di Aleppo e presidente di Caritas Siria che implora: “Il popolo siriano ha bisogno di pace e dignità”.
Come sottolinea il segretario generale Michel Roy, “oltre 275mila persone affrontano, quotidianamente, bombardamenti nella zona orientale della città siriana, mentre 100mila bambini sono intrappolati nella zona controllata dai ribelli” e sono costretti ad “affrontare una catastrofe umanitaria”.
Ospedali e cliniche, spiega infatti la nota, vivono una situazione critica con “forniture mediche, personale sanitario e spazio per curare i feriti insufficiente”, mentre continua “la grave carenza di cibo”. Per questo, Roy ribadisce la necessità di garantire “un accesso sicuro, completo, regolare e senza ostacoli per le agenzie umanitarie, considerando anche che centinaia di pazienti in situazioni critiche devono essere evacuati”.
Ricordando, poi, l’appello lanciato sempre da Papa Francesco lo scorso 28 settembre, affinché ci si impegni per la protezione dei civili siriani, il segretario generale di Caritas Internationalis ricorda che “i due terzi degli ospedali nazionali non sono più funzionanti a causa di frequenti attacchi aerei, manca il 95% dei medici e la quasi totalità della popolazione non ha accesso ad acqua, cibo, elettricità, medicine”.
La nota si conclude con le parole di mons. Antoine Audo, vescovo caldeo di Aleppo e presidente di Caritas Siria che implora: “Il popolo siriano ha bisogno di pace e dignità”.