Lettura
Nel suo intenso ministero apostolico, fortemente, spesso e a fondo, il Signore ha polemizzato con i suoi oppositori. Ma gli attacchi contro i farisei e gli ipocriti di ogni tempo sono quelli più accesi e taglienti. Egli non lo fa mai per partito preso. Oggi, infatti, accetta un invito a pranzo proprio da un fariseo, ma questo non lo dispensa dal metterlo in riga per le sue convinzioni religiose, impeccabili ma sbagliate, perché “puzzano” molto di sola formalità.
Meditazione
Gesù tante volte ha accettato gli inviti a pranzo, e molte volte a tavola ci sono stati incontri rilevanti e insegnamenti di grandi aperture. Oggi il pranzo si svolge nella casa di un fariseo, sicuramente zelante in considerazione di quanto è accaduto. Sappiamo che allora non era facile preparare il pranzo nel rispetto non soltanto della Legge, ma di tutte le prescrizioni, i precetti, le indicazioni che nel corso del tempo l’avevano appesantita e snaturata. Non era facile, e per lo stesso motivo, neppure consumare un pasto. Si rischiava sempre di incorrere in qualche disattenzione o dimenticanza. Ma a dire il vero Gesù a ragion veduta non rispetta le regole, forse proprio per provocare la reazione di questo scrupoloso fariseo. Ed egli non nasconde la sua meraviglia, il suo dissenso, per le mancate abluzioni iniziali. Gesù sposta subito la controversia dall’“esterno” all’“interno”, al vero problema, che non è quello delle abluzioni, ma quello della sincerità del cuore e del vero culto a Dio. A che vale pulire l’esterno delle cose e dello stesso corpo, se poi il cuore resta pieno di avidità e cattiverie di ogni genere? Qui assistiamo a quel profondo ribaltamento del culto a Dio proposto da Gesù, che non è fatto e non può essere fatto di sacrifici, abluzioni, osservanze e tradizioni umane. Ma sulla scia di quanto avevano inaugurato i profeti, propone il passaggio dall’incenso all’elemosina, dal culto esteriore al riscatto dei poveri, alla giustizia per i lavoratori e a tutte le forme di autentica sollecitudine per aiutare i deboli emarginati. Ecco perché la misericordia, che si fa aiuto materiale e concreto agli ultimi, è il vero processo di purezza del cuore, che diventa per questo purificazione di tutto ciò che tocchiamo all’esterno. Solamente così tutto per noi potrà essere veramente puro!
Preghiera:
Signore, insegnaci a renderti il culto che a te piace, nella sincerità e purezza del nostro cuore. Fa’ che non soltanto le nostre mani siano pure ma soprattutto la nostra anima e tutta la nostra vita, per poter offrire a quanti incontriamo un amore sincero ed un impegno fattivo, che allievi le loro sofferenze e necessità.
Agire:
Mi impegnerò a non rispettare tanto i formalismi quanto la sostanza del vero culto a Dio, che è prendersi sinceramente cura degli ultimi.
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Meditazione a cura di mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, tratta dal mensile MessaMeditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.
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Fede forte e carità operosa
Meditazione della Parola di Dio di martedì 11 ottobre 2016 – XXVIII settimana del Tempo Ordinario