Synod of the Family with pope Francis - October 2015

CCEW

Focolari: gioia e interesse per un Sinodo sui giovani nel 2018

L’intero Movimento ringrazia il Papa. L’assise coinciderà con l’appuntamento del Genfest, a Manila nel luglio 2018

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La decisione di Papa Francesco di dedicare la XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi a “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, nell’ottobre 2018, è stata accolta con gioia e interesse anche dal Movimento dei Focolari e, con accenti particolarmente significativi, dalle sue diramazioni giovanili.
Le nuove generazioni sono sempre state essenziali alla vita dei Focolari, nella reciprocità con la componente adulta che accompagna i giovani anche nel discernere il proprio progetto di vita. La scelta di Papa Francesco di porre i giovani all’attenzione della Chiesa universale rafforza e rinnova questo impegno.
Le prime reazioni nei giovani dei Focolari dicono gratitudine, speranza e fiducia di una relazione nuova e trasparente tra la Chiesa e i giovani, voglia di dare il proprio contributo.
Ad esempio Gloria dall’Uganda afferma: “È una buona notizia e anche una risposta. La scelta corrisponde a un bisogno. Stiamo già provando a vivere la vocazione non come scelta a sé stante, ma come realtà unita alla fede. È il tempo di unificarle nella nostra vita. Siamo contenti che il Papa pensi a noi!”.
“Bellissima notizia!”, esclama Ryan degli Usa, “se non si offre un ambiente buono ai giovani nella Chiesa oggi, non ci sarà una cultura buona nella Chiesa domani. Penso che papa Francesco voglia lasciare la Chiesa in buone mani. Occorrono buoni pensieri su come vivere la vocazione. E non soltanto rispetto a scelte future: sposarsi, diventare sacerdote, religioso, focolarino… Nella formazione con i Focolari – spiega il ragazzo – ho imparato a considerare la vocazione anche nel presente, come risposta da vivere fin da subito. Quindi spero che il Sinodo si concentri anche su questo aspetto per lasciare la Chiesa in buone mani”.
Per Amanda del Brasile “è stata una sorpresa”. “Sono sicura – dice – che il Papa saprà arrivare a tutti i giovani. Tanti lontani dalla Chiesa si sono interessati della sua enciclica sull’ambiente. Vedo in questo Sinodo una grande opportunità. Se si arriva a tutti sarà fantastico”.
“Ciò che si apprende dalla Chiesa cattolica nello Stato dove sono cresciuta, si differenzia in alcuni aspetti rispetto a ciò che si impara in un altro Stato”, afferma invece Aileen dell’India. “I pensieri divergono, anche se ci sono strumenti comuni come Youcat. La globalizzazione e i social media ci mettono a contatto anche con quanto la Chiesa insegna in altre parti del mondo. La diversità di approccio su questioni importanti può generare confusione in mancanza di una voce chiara. In questo il Papa e la Chiesa universale – sottolinea – hanno un ruolo importante, tenendo conto della diversità delle culture. Vedo nel Sinodo una prospettiva bellissima”.
Jorge del Perú dice: “Nei giovani cresce l’informazione sui problemi della Chiesa, in particolare su temi scottanti: scandali, questione sociale, Chiesa e politica. Sono argomenti che in Perù, ad esempio, creano sempre maggiore distanza tra la posizione del clero e la realtà dei giovani. La notizia del Sinodo mi dà speranza: potrebbe far vedere un volto più umano della Chiesa, con il contributo dei giovani e delle loro idee, utilizzando i mezzi di comunicazione e le reti sociali in maniera trasparente e convergente”.
“Penso che il tema vocazione e giovani avrebbe dovuto essere affrontato anni fa”, osserva invece Dam dell’Argentina. “Oggi siamo nel pieno di una crisi della vocazione in generale: alla famiglia, alla vita religiosa, come cittadini, ecc. Per questo mi sembra di poter dire: congratulazioni per la scelta, anche se tardi”.
Secondo Jorge di El Salvador: “La Chiesa ha dimostrato apertura verso i giovani con le Giornate Mondiali. Con Papa Francesco penso che si voglia passare dalla teoria alla pratica mettendo al primo posto i giovani. Anche perché dovremo essere noi a trovare soluzioni a un mondo in conflitto. A volte – dice – si pensa che noi giovani non siamo capaci di affrontare i problemi, ma assieme a persone con esperienza e maturità arriviamo a delle soluzioni. È come se il Papa ci dicesse: siete pronti per questa sfida”.
Da parte di José Luis del Brasile, un dubbio: “Chissà come si svolgerà di fatto questo Sinodo? Ma se i giovani potessero in qualche maniera partecipare di persona sarebbe importante. Penso sia desiderio di tutti avere voce attiva in questo Sinodo”.
I giovani dei Focolari godono anche della concomitanza del Sinodo con l’appuntamento che si sono dati a Manila nel luglio 2018, il Genfest, dove convergeranno dai cinque continenti. “È una bellissima coincidenza”, afferma Jose Luis della Colombia. “Saremo nelle Filippine, in un continente con tanti giovani e guardato con attenzione dal Papa. Questo tempo di preparazione ci farà capire come potremo dare al Sinodo il nostro contributo”.

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ZENIT Staff

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