Mienmiuaif: i coniugi “rock” che si ispirano a Chesterton

Blog, concerti e anche libri per questa giovane coppia di sposi che fa musica cristiana e afferma: “Non c’è nulla di più trasgressivo oggi dell’amore indissolubile”

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Giuseppe Signorin e Anita Baldisserotto sono una giovane coppia di sposi noti alla comunità di Facebook e di YouTube (e non solo) come i Mienmiuaif, una band che fa musica cristiana (e non solo musica). Giuseppe suona la chitarra e Anita canta (una voce angelica) anche se ora, per la verità, si sono aggiunti Enoch Montagna alla chitarra e Nicolò Visentin alla batteria (Giuseppe nel “quartetto punk”, come lo definiscono non senza ironia, è passato al basso).
“Mienmiuaif”: un nome impronunciabile… Dice Giuseppe a ZENIT: “Anita ancora non riesce ad accettarlo, dice che è difficile da ricordare e da trovare sui motori di ricerca di Internet. Ma ormai il nome è questo. Che significa? È la trascrizione in italiano della frase inglese ‘me and my wife’, ‘io e mia moglie’ con qualche errore di pronuncia… I Mienmiuaif sono una coppia che fa molti errori (ndr, Anita lo guarda divertita e mi indica con insistenza Giuseppe, come a sottolineare da quale parte provengono gli errori della coppia…). Secondo me comunque suona bene e fa la sua bella figura. Poi ha una sfumatura veneta che gli dona ‘quel non so che di etnico’, perché ‘mi’ è il modo veneto per dire ‘io’ Oltre al fatto, e questa è una chicca, che in un dialetto londinese ‘me and my wife’ si pronuncia veramente ‘mienmiuaif’”.
Band musicale e non solo, perché ci tengono a precisare che la loro “mission” è raccontare il matrimonio per quello che è, cioè “un duello all’ultimo sangue”, citando G. K. Chesterton. Così hanno creato un florido e seguitissimo blog, MIENMIUAIF & BRA dove raccontano, con moltissima autoironia e insieme a una squadra di giovani collaboratori, il matrimonio cristiano in mezzo alle tempeste contemporanee. Hanno poi un loro canale YouTube Mienmiuaif Music-Wedding Band e una seguitissima pagina Facebook.
ZENIT ha chiesto al duo di raccontarsi brevemente, ne sono nate queste ironiche autobiografie.
“Mi chiamo Anita Baldisserotto, classe 1990, vivo ad Arzignano (VI). Ho imparato a cantare guardando i cartoni della Disney, poi la mia carriera è proseguita nel coro di voci bianche parrocchiale. Lezioni di canto alle superiori e poi nel 2012 mi sono laureata a Ca’ Foscari. La mia tesi di laurea verteva sul canto Gospel, una tesi che non solo mi ha concesso di prendere la laurea ma soprattutto mi ha fatto balenare un’idea fantastica, elaborare i canti Gospel con uno strumento chiamato ‘loop station’… Poi mi sono sposata e mio marito mi ha costretta a finire in un duo: la sua chitarra (suonata male) e la mia voce… Da poco ho iniziato a scrivere nel nostro blog una rubrica personale, Donne dududu, che fa parte di un progetto più ampio sulla femminilità e la moda chiamato Pompelmo Rosa e ispirato a santa Teresina di Lisieux”.
“Mi chiamo Giuseppe Signorin e ho 34 anni. Durante la mia adolescenza ho preso qualche lezione di chitarra, poche per la verità. Il mio livello musicale, nonostante quelle lezioni, non si è mai elevato, ne credo mai si eleverà. Per quel che riguarda la carriera di scrittore le cose sono andate decisamente meglio, anche se in termini di copie vendute forse è andata meglio con la carriera di chitarrista. Comunque, ho pubblicato alcuni testi di carattere fortemente sperimentale negli anni dell’università e dal 2012 lavoro per Berica Editrice, per il magazine Corriere Vicentino e faccio l’operaio della scrittura nel mondo della comunicazione per Hassel”.
L’autopresentazione ironica e scanzonata della giovane coppia non deve ingannare, perché stanno portano avanti una seria proposta di musica cristiana e un impegnativo progetto culturale con la collana UOMOVIVO di Berica Edizioni.
Anita e Giuseppe sono stati insieme per qualche tempo, poi una folgorante conversione a Cristo fa decidere loro di sposarsi in chiesa. “Il primo a riabbracciare la Fede sono stato io – dice Giuseppe – ma Anita mi ha subito superato!”
Anita replica: “Non ero felice. Non riuscivo a trovare il senso della vita, della mia vita. Giuseppe pregava e trovava conforto nella preghiera. Io ero scettica delle sue scelte, però lo assecondavo, ero molto innamorata di lui. Poi un pellegrinaggio a Medjugorje ha fatto cadere le ultime mie barriere”.
Insomma la solita storia che si ripete, una insoddisfacente vita a due e poi la svolta con il ménage à trois cristiano, che cambia la vita. Giuseppe, Anita e Gesù Cristo, il ménage à trois che fa la differenza nel matrimonio.
Come band compongono e suonano canzoni ispirate a temi matrimoniali ma anche biblici. La loro forte devozione a Santa Teresina, li ha portati a comporre una pregevole canzone “La bambina di Lisieux”. Santa Teresa nella canzone è chiamata non con il suo nome di battesimo ma come “figlia di Louis e Zélie Martin”.
La scelta del “duo con l’anello” non è casuale, i genitori di Santa Teresina sono stati da poco canonizzati da Papa Francesco, in occasione del Sinodo sulla famiglia, come esempio di santità nelle coppie di sposi. La canzone è stata apprezzata anche dai Carmelitani Scalzi della Provincia veneta, che hanno recensito la canzone “La bambina di Lisieux” sul loro sito, una conferma della bontà del loro progetto musicale cristiano.
E poi le canzoni sulla vita matrimoniale. “Perché – dice Giuseppe – non c’è nulla di più trasgressivo oggi, che una coppia con un amore indissolubile. Ad Anita piace molto cantare, io amo suonare la chitarra e comporre testi, così abbiamo iniziato a fare canzoni che parlano della quotidianità di un matrimonio. Come la canzone ‘l’Arca di Noè’ che parla della famiglia cristiana che procede controvento in mezzo alla tempesta. Con le nostre canzoni sulla coppia vogliano parlare dell’apparente banalità della quotidianità in modo diverso, con umorismo, una formidabile arma per togliere quel peso che non ti permette di essere più leggeri e allegri nella vita di tutti i giorni”.
La collana di libri Uomovivo prende il nome dal famoso romanzo di Chesterton. “Io lavoro per Berica Editrice – dice Giuseppe – che si occupa di tutt’altra cosa ma quando ho proposto all’editore una collana di libri che ha come slogan ‘Uomovivo – umorismo, vita di coppia, Dio’ ha miracolosamente accettato. E ancora per miracolo questa avventura editoriale ci sta dando grandi soddisfazioni”.
Della collana fa parte anche Lettere a una moglie (ovvero la genesi del duo con l’anello noto in tutto il mondo come Mienmiuaif). Un libro nel quale Giuseppe racconta i primi due anni del matrimonio con Anita. Il racconto di un matrimonio cristiano visto attraverso la lente dell’umorismo. Un umorismo che nulla toglie alla grande importanza dello sposalizio come sacramento, raccontato attraverso le cadute, le miserie e le personali incapacità degli sposi, il tutto condito con molto umorismo. “Oramai viviamo in un mondo capovolto – continua Giuseppe – il matrimonio cristiano è diventato qualcosa di trasgressivo. Per questo quando cantiamo con i Mienmiuaif, spesso infiliamo in maniera scherzosa gli occhiali da sole scuri, perché le vere rock star oggi sono gli sposi. Sesso droga e rock’n’roll sono un nulla rispetto a chi ha promesso davanti a Dio amore reciproco, eterno e indissolubile”.
Attualmente nella collana sono in catalogo quattro titoli. Oltre a Lettere a una moglie, è stato pubblicato Le nuove lettere di Berlicche di Andreas Hofner alias Emiliano Fumaneri. Dopo settantatré anni dalla pubblicazione de Le lettere di Berlicche per opera di Clive Staples Lewis, Emiliano ha avvertito il bisogno di aggiornare i modi con cui il demonio può assicurarsi la dannazione dell’anima delle persone. Perché i tempi sono cambiati: in mezzo ci sono stati una Guerra Mondiale, il Sessantotto, il boom economico, una miriade di conquiste sul piano scientifico, nuovi tempi, nuovi modi. Un libro che si legge tutto d’un fiato, un testo carico di speranza e profondamente utile, in quanto aiuta a mettere a fuoco le strategie del Nemico, un buon modo per poterle contrastare.
Fa parte della collana anche Osservazioni di una mamma qualunque di Paola Belletti. Paola si racconta e racconta con ironia e sincerità la sua storia. Una “mamma qualunque” con un marito e quattro figli, di cui il più piccolino gravemente ammalato. Nella prefazione Costanza Miriano scrive: “…(Paola ha) intelligenza raffinata e senso dell’umorismo acutissimo e pronto, oltre che una sensibilità ai limiti del patologico, una scrittura audace e mai banale, una simpatia, nel senso etimologico di capacita di sentire insieme, unica. Questo è uno dei libri che ridi e piangi leggendoli, i miei preferiti. Questo è il preferito dei preferiti (sì, sono di parte)”.
Infine è stato dato da poco alle stampe Rivolta alla Locanda di Edoardo Dantonia.  Una sorta di western onirico, che sembra scritto da Chesterton, nume tutelare del giovanissimo Edoardo, il quale non nasconde la sua profonda “amicizia” con lo scrittore inglese, re dei paradossi.
“Cosa abbiamo in mente, quali sono i nostri desideri per il futuro? Confidiamo molto nella Provvidenza – conclude Anita – del resto abbiamo portato il primo libro della collana in un santuario dedicato a santa Teresina di Lisieux, per mettere il nostro progetto editoriale sotto la sua protezione. Poi ci siamo affidati anche alla protezione della Madonna di Monte Berico, a san Giuseppe, a san Domenico Savio e san Giovanni Bosco, una squadra niente male! Ci sentiamo protetti. Poi ci saranno i concerti, forse un disco e tanta voglia di testimoniare la bellezza di un matrimonio cristiano. Tutto se Dio vuole e se la Mamma Celeste ci sostiene e ci protegge”.
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Per info su libri, date dei concerti e altro: mienmiuaif@gmail.com

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Roberto Lauri

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