Master Sgt. Jeremy Lock, USAF - Commons Wikimedia PD

Il dolore del Papa per le vittime dell'uragano ad Haiti

Oltre 300 vittime e intere città distrutte per il ciclone Matthew, la peggiore catastrofe dopo il terremoto del 2010. Decretato stato d’emergenza in alcune zone degli Usa

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Un grande dolore per il cuore del Papa sapere che tante persone sono morte ad Haiti a causa dell’uragano Matthew che ha devastato l’isola nei giorni scorsi. Quasi 350 le vittime secondo le ultime stime; altre fonti parlano di circa 470 persone uccise dai detriti e alberi sradicati dalle raffiche di vento di oltre 220 km orari o trascinate nei corsi d’acqua a causa delle forti piogge.
Il Santo Padre esprime il suo profondo cordoglio a mons. Chibly Langlois, presidente della Conferenza Episcopale di Haiti, in un telegramma a firma del cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, in cui “si unisce nella preghiera” con quanti hanno perso i loro cari.
A loro, Francesco assicura la sua “vicinanza spirituale” come pure a quanti sono stati colpiti dalla calamità, affidando “ i defunti alla misericordia di Dio, perché li accolga nella sua luce”. Nel testo, il Pontefice incoraggia pure a mettere in campo gli aiuti e la solidarietà “in questa nuova prova che conosce il Paese”.
Secondo l’Onu si tratta della peggiore crisi umanitaria ad Haiti dopo il terremoto del 2010, considerando che intere città come Jérémie sono state quasi completamente distrutte. Altre quattro vittime si annoverano nella Repubblica Domenicana.
Negli Usa intanto cresce la paura: l’uragano – uno dei più potenti degli ultimi decenni – è arrivato sulla costa Occidentale degli Stati Uniti; in Florida e South Carolina è stato decretato lo stato d’emergenza e tre milioni di persone sono state evacuate. “È questione di vita o di morte” ha detto il presidente Barack Obama che ha chiesto ai cittadini di lasciare le zone a rischio. “Proteggere le vite umane è la priorità”, è l’appello del governatore della Florida Rick Scott, lanciato in tv, “se mi state guardando e vivete in una zona da evacuare dovete partire subito”.
Secondo l’ultimo bollettino del Centro nazionale uragani di Miami, i venti di Matthew raggiungono al momento fino a 195 km orari e dovrebbe raggiungere velocità di circa 200 chilometri orari, con raffiche anche di 240 chilometri orari, prima di indebolirsi e degradare a tempesta tropicale. Nel suo cammino verso gli Usa l’uragano si é dunque di nuovo indebolito, passando da categoria 4 a categoria 3; secondo le ultime previsioni resta comunque “molto pericoloso”. Alcuni esperti affermano che esso potrebbe anche non toccare terra nel lungo passaggio attraverso la Florida.
 

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ZENIT Staff

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