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Santa Marta: “Chi si lascia guidare dallo Spirito è come una barca a vela sotto vento che non si ferma più…”

Durante l’omelia del mattino, papa Francesco esorta a non farsi “incantare dalle ideologie” e a non identificare il Vangelo esclusivamente con la “Legge”

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Lo Spirito Santo, al centro delle letture di oggi, è “il grande dono del Padre” ed è “il protagonista di questo andare avanti della Chiesa”. Senza di lui prevalgono la “chiusura” e la “paura” e viene meno ai cristiani il coraggio di ‘uscire’.
Lo ha detto papa Francesco durante l’omelia alla messa del mattino a Santa Marta, indicando quindi due atteggiamenti ricorrenti ed erronei, che precludono la via dello Spirito.
Il primo atteggiamento è quello indicato da San Paolo, che rimprovera ai Galati (Gal 3,1-5) di credere di essere giustificati dalla Legge e non da Gesù che “dà senso alla Legge”: costoro erano “troppo rigidi” e, come Gesù stesso li definisce, “ipocriti”.
Essere troppo attaccati alla legge porta ad “ignorare lo Spirito Santo”, impedendogli di portare avanti “la forza della redenzione di Cristo”. È importante, ha puntualizzato il Santo Padre, seguire sempre i “Comandamenti” ma è essenziale farlo per la “grazia” del “dono dello Spirito Santo”: solo così “si capisce la Legge”.
Non si può, dunque, “ridurre lo Spirito e il Figlio alla Legge”, come facevano i Galati della lettura odierna, così “chiusi nelle prescrizioni”: una “tentazione” in cui a volte cadiamo anche noi contemporanei, ha commentato il Papa.
I dottori della Legge, ha osservato ancora Bergoglio, “incantano con le idee” e “predicano con le ideologie”, mentre, al contrario, la “rivelazione di Dio” dobbiamo “trovarla in cammino”. Al contrario, “quelli che credono che hanno tutta la verità in mano”, più che “ignoranti” sono – come dice San Paolo – degli “stolti” che “si sono lasciati incantare”.
Altro atteggiamento errato è quello di “rattristare lo Spirito Santo”, come avviene quando “non lasciamo che Lui ci ispiri” o “ci porti avanti nella vita cristiana”, permettendogli di dirci “cosa dobbiamo fare”. Così facendo “diventiamo tiepidi” e cadiamo nella “mediocrità cristiana”, impedendo che lo Spirito Santo compia “la grande opera in noi”.
C’è un terzo atteggiamento, tuttavia, che possiamo avere con lo Spirito Santo ed è quello corretto: “aprirsi” a Lui e lasciare che “ci porti avanti”, come hanno fatto gli Apostoli, che il giorno di Pentecoste hanno “perso la paura” e hanno seguito lo Spirito.
“Per capire, per accogliere le parole di Gesù è necessario aprirsi alla forza dello Spirito Santo”, ha insistito il Papa, paragonando l’anima che si apre allo Spirito ad una “una barca a vela che si lascia trascinare dal vento e va avanti, avanti, avanti e non si ferma più”.
Il nostro esame di coscienza, dunque, ci solleciterà le seguenti domande: “oggi, in un momento della giornata, io ignoro lo Spirito Santo? E so che se vado a Messa la domenica, se faccio questo, è sufficiente?”.
Per non vivere “una vita a metà, tiepida, che rattrista lo Spirito Santo”, è importante pregare lo Spirito, perché ci porti “la gioia del Vangelo” e ci faccia capire “la dottrina di Gesù, la vera dottrina, quella che non incanta, quella che non ci fa stolti” ma ci fa portare avanti “il nome di Gesù agli altri”, “insegnando la strada della salvezza”, ha poi concluso il Papa.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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