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Ban ki-Moon: "Papa Francesco, un uomo di pace la cui voce ha un peso"

Alla Radio Vaticana, il segretario generale Onu esprime la sua ammirazione per il Pontefice e si dice convinto che le Nazioni Unite e la Santa Sede possono fare molto per il bene comune

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“Papa Francesco è un uomo di pace, un uomo con una visione, è un uomo la cui voce ha un peso! È stato per me un grande privilegio e onore lavorare con lui”. Così il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban ki-Moon, descrive la figura del Pontefice in una intervista esclusiva alla Radio Vaticana.
A Roma per la conferenza internazionale Sport at the Service of Humanity, promossa dal Pontificio Consiglio della Cultura in collaborazione con il Comitato olimpico internazionale, il segretario Onu ha incontrato ieri privatamente il Papa nel Palazzo Apostolico. Durante l’udienza, spiega, “ho manifestato la mia più profonda ammirazione e gratitudine”.
Sentimenti che nascono dalla credibilità di Bergoglio come leader religioso e politico. “Quando ad esempio i leader mondiali hanno adottato l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile – spiega Ban – il Papa ha rivolto un pressante appello nel quale ha chiesto a tutti di avere un impegno più forte e più in prospettiva nei riguardi del mondo, delle persone e del pianeta stesso, affinché si possa vivere in pace e prosperità attraverso la collaborazione”.
“È stato il Santo Padre – aggiunge – che, attraverso la sua Enciclica sui cambiamenti climatici ha detto che il nostro pianeta è la nostra ‘casa comune’, di noi tutti 7 miliardi di persone, e di tutte le creature che devono convivere: questa è stata una grande ispirazione per molti. Una voce forte, che ha facilitato l’adozione gli Accordi sui cambiamenti climatici di Parigi, l’anno scorso”.
Ban ki-Moon si dice poi “grato” a Papa Francesco e alla Santa Sede per aver organizzato “questo evento, davvero significativo, che può ispirare le persone a promuovere la pace e lo sviluppo attraverso lo sport”. Si tratta infatti di una iniziativa “per il bene comune dell’umanità” che “è un caso senza precedenti”. “Lo sport  – sottolinea ancora ai microfoni dell’emittente – è un linguaggio universale, trascende ogni barriera nazionale, trascende ogni etnicità e ogni nazionalismo e qualsiasi differenza possa esserci. Esso ha il potere di mobilitare istantaneamente le energie dei popoli e l’impegno per lo sviluppo. Attraverso lo sport si può ottenere facilmente il fatto di essere insieme e uniti”.
In questo ambito, le Nazioni Unite sono infatti molto impegnate: l’Assemblea Generale – ricorda il segretario generale – ha indicato nel 6 aprile di ogni anno la data della Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace ed è stato nominato un inviato speciale per promuovere pace e sviluppo tramite lo sport. Inoltre, l’Onu ha realizzato “una forte collaborazione alla quale si sta unendo  la Santa Sede”.
“La Santa Sede, il Vaticano, il Cristianesimo e altre religioni hanno finalità comuni, punti di vista comuni e valori in comune, come quelli della Carta delle Nazioni Unite:  la pace, il rispetto della dignità umana e dei diritti umani”, sottolinea Ban ki-Moon. E si dice convinto “che le Nazioni Unite possano mettere in campo una grande forza motrice per la promozione della pace e dello sviluppo”.

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ZENIT Staff

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