L’attenzione di papa Francesco per il mondo dello sport e per i valori ad esso legati è ben nota sin dai primi passi del suo pontificato. L’udienza di oggi pomeriggio, concessa ai partecipanti alla conferenza internazionale Sport at the Service of Humanity, promossa dal Pontificio Consiglio della Cultura, ha fornito l’occasione al Santo Padre per esprimere in modo ancora più puntale il suo pensiero sulla pratica sportiva, con una speciale attenzione, in questa sede, alla realtà degli atleti disabili.
Nel corso dell’incontro tenutosi in Aula Paolo VI, che ha anticipato l’apertura del congresso, il Pontefice ha salutato in modo particolare, il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, cardinale Gianfranco Ravasi, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban ki-Moon, il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach.
“Lo sport è un’attività umana di grande valore, capace di arricchire la vita delle persone, di cui possono fruire e gioire uomini e donne di ogni nazione, etnia e appartenenza religiosa”, ha affermato il Papa, accennando poi a quanto, negli ultimi due mesi, i Giochi Olimpici e Paralimpici siano stati “al centro dell’attenzione del mondo intero”.
Per Francesco il motto olimpico “altius, citius, fortius” rappresenta “un invito a sviluppare i talenti che Dio ci ha dato”, poiché lo sport “trascende il livello della pura fisicità e ci porta nell’arena dello spirito e addirittura del mistero”, venendo accompagnato “da grande gioia e soddisfazione, che tutti possiamo condividere, pur non avendo gareggiato”.
Altra “caratteristica importante” dello sport è il suo non essere esclusivamente “riservato agli atleti di grandi prestazioni”, in quanto esiste anche “uno sport dilettantistico, amatoriale, ricreativo, non finalizzato alla competizione, ma che consente a tutti di migliorare la salute e il benessere, di imparare a lavorare in squadra, a saper vincere e anche a saper perdere”.
Pertanto il Santo Padre ha sollecitato l’impegno ad “assicurare che lo sport diventi sempre più inclusivo e che i suoi benefici siano veramente accessibili a tutti”. Il “valore dell’inclusione”, ha poi osservato, trova un riscontro in realtà come il “movimento paralimpico”, che ha permesso al pubblico di “riconoscere e ammirare le straordinarie prestazioni di atleti con diverse abilità e capacità”, in cui “risaltano in modo mirabile la grandezza e la purezza del gesto sportivo”.
L’inclusività della pratica sportiva coinvolge però anche “bambini e ragazzi che vivono ai margini della società” che “giocano con una palla sgonfia o fatta di stracci nei sobborghi di alcune grandi città o nelle vie dei piccoli paesi”. Ciò ha spinto il Papa a incoraggiare l’accesso allo sport “in condizioni dignitose”, come avviene in manifestazioni, come la Homeless Cup, i cui fondatori sono stati ringraziati da Francesco per la loro partecipazione di questi giorni al congresso, o grazie a varie “fondazioni che, attraverso lo sport, offrono ai più svantaggiati una possibilità di sviluppo umano integrale”.
Una “sfida” sottolineata da Bergoglio è quella di “mantenere la genuinità dello sport, di proteggerlo dalle manipolazioni e dallo sfruttamento commerciale”, in modo che “il cinismo e il disincanto” non prendano “il sopravvento sull’entusiasmo e sulla partecipazione gioiosa e disinteressata. Nello sport, come nella vita – ha aggiunto – è importante lottare per il risultato, ma giocare bene e con lealtà è ancora più importante!”.
Un ultimo accenno è stato rivolto dal Papa alla lotta contro “ogni forma di corruzione e di manipolazione”, portata avanti dai partecipanti al congresso, dalle istituzioni internazionali sportive e non, e dalle Nazioni Unite: un impegno per il quale tutte le “comunità religiose” intendono portare il loro “contributo”, mentre la Chiesa Cattolica in particolare “è impegnata nel mondo dello sport per portare la gioia del Vangelo, l’amore inclusivo e incondizionato di Dio per tutti gli esseri umani”.
@Servizio Fotografico - L'Osservatore Romano
“Proteggiamo lo sport da cinismo, manipolazioni e sfruttamento commerciale”
Ricevendo in udienza i partecipanti al congresso internazionale promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura, Francesco elogia le attività paralimpiche e l’esempio degli atleti disabili