“Chiediamo a tutte le forze in campo e a tutti coloro che hanno responsabilità politiche di mettere al primo posto il bene della popolazione inerme della Siria e in particolare della città di Aleppo, di far immediatamente tacere le armi e di porre fine all’odio e a qualsiasi tipo di violenza, in modo tale che si possa davvero trovare e percorrere la via della pace, della riconciliazione e del perdono”.
È l’appello lanciato nel ‘Messaggio per la Siria’ firmato e diffuso dal ministro generale dei Frati Minori, fra Michael Perry, e dal Custode di Terra Santa, fra Francesco Patton, nella festa di san Francesco d’Assisi, che ricorre oggi 4 ottobre.
I due religiosi – informa il sito della Custodia – ringraziano anzitutto Papa Francesco per la sua vicinanza costante al dramma del popolo siriano: “Con profonda e riconoscente gratitudine, anche a nome dei confratelli che si trovano a vivere nelle zone del Medio Oriente, in particolare in Siria, martoriate dalla terribile guerra e dai cruenti conflitti, vogliamo esprimere il nostro ringraziamento al Santo Padre, Papa Francesco, per la sua costante e attenta vicinanza a tutta la popolazione siriana che sta soffrendo in modo indicibile specialmente nella città di Aleppo, tanto nella parte orientale che in quella occidentale della città”.
Come il Papa, fra Perry e fra Patton sono amareggiati dal fallimento degli sforzi di pace e dal prevalere della logica delle armi e della sopraffazione. In questo clima negativo e dopo il fallimento della tregua di metà settembre, si rivolgono quindi alla comunità internazionale chiedendo che “si adoperi concretamente per fare di Aleppo una Zona di Sicurezza, applicando le migliori soluzioni apprese in precedenti esperienze per garantire la massima collaborazione e la riuscita dell’iniziativa”.
“Questa Zona di Sicurezza attorno ad Aleppo – sottolineano i due Superiori francescani – permetterebbe alla popolazione tutta, provata dalle immani conseguenze del conflitto, senza discriminazione alcuna, di poter ricevere i necessari aiuti umanitari, ritrovare sicurezza e protezione e riscoprire la fiducia e la speranza in un futuro immediato abitato e animato solamente dalla pace”.
Altre simili zone di sicurezza dovrebbero essere create in altre località siriane nella cornice di un piano volto alla pacificazione. Zone che potrebbero essere poste sotto il controllo di forze di pace munite di mandato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. A tutti i Paesi e i governi del mondo il Ministro generale e il Custode di Terra Santa chiedono la maggior generosità possibile nell’accoglienza dei profughi siriani, pur nel rispetto delle leggi locali e nazionali, e nell’invio di aiuti umanitari.
I francescani sono presenti in Medio Oriente da circa 800 anni (essendovi giunti nel 1219, inviati dallo stesso san Francesco). La Custodia di Terra Santa è l’entità amministrativa che li raggruppa. In Siria, dove sono presenti da quattro secoli e contano oggi nove case religiose, tenute da quattordici religiosi e affiancate da numerose congregazioni religiose femminili.
I francescani oggi ad Aleppo sono quattro (in due conventi). Oltre ai bisogni spirituali, assicurano con qualsiasi mezzo disponibile un aiuto di primo soccorso alle popolazioni fornendo approvvigionamenti d’acqua e cibo. In periodo di tregua, sostengono le famiglie dopo i bombardamenti e cercano per quanto possibile di offrire la possibilità di frequentare corsi e di ricevere un’istruzione grazie alla biblioteca messa a disposizione.
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La versione integrale del Messaggio per la Siria è nel sito istituzionale della Custodia di Terra Santa