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Pakistan. Commissione Onu chiede di abrogare legge su blasfemia

Nel rapporto periodico sul Paese, la Commissione con sede a Ginevra denuncia “l’uso sproporzionato delle leggi contro minoranze etniche e religiose”

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La Commissione Onu per l’eliminazione della discriminazione razziale ha chiesto al Pakistan di abrogare la legge sulla blasfemia. Nel rapporto periodico sul paese – pubblicato il 26 agosto e pervenuto a Fides – la Commissione con sede a Ginevra “prende atto degli sforzi dello stato per prevenire l’abuso delle leggi sulla blasfemia”, ma esprime anche preoccupazione “per la definizione ampia e vaga di reati contro la religione previsti dagli articoli di quella legge”, che consiste in alcuni articoli del Codice penale del Pakistan, e nota “l’uso sproporzionato di quelle leggi contro individui appartenenti a minoranze etniche e religiose”.
La Commissione deplora “l’elevato numero di casi di blasfemia basati su false accuse e mancanti di relative indagini e azioni penali”, mentre “i giudici che giudicano casi di blasfemia si trovano a subire intimidazioni, minacce di morte e omicidi”.
Viene dunque raccomandato al Pakistan “di prendere in considerazione l’abrogazione della legge sulla blasfemia, che va contro la libertà di espressione e di religione, stabilita dalla Costituzione” e chiede “di prendere tutte le misure necessarie per perseguire e punire quanti presentano false accuse” e “per proteggere i giudici”.
Tra le altre raccomandazioni per fermare la discriminazione e tutelare le minoranze etniche e religiose, si chiede di rafforzare l’indipendenza e l’efficacia della Commissione diritti umani del Pakistan, istituita nello stato nel 2015, anche stanziando risorse sufficienti e ampliandone competenze e poteri, come di indagare tutti i casi di violazione dei diritti umani.

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ZENIT Staff

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