Ero ammalato e, come tutti gli ammalati, stavo attento a tutto ciò che mi accadeva attorno e osservavo con sensibilità particolare i movimenti delle persone, soprattutto di quelle che erano addette alla mia cura.
Quella volta non ero all’ospedale, ma in casa.
Seguivo tutti i movimenti della mamma che in cucina dedicava il maggior tempo della sua giornata. Ormai avevo imparato a memoria i suoi spostamenti e i suoi gesti e immaginavo cosa facesse, dove mettesse le mani, cosa prendesse e quale uso ne facesse.
Tra i vari gesti, ce n’era uno che mi sembrava il più ripetuto: era quello di aprire il frigorifero, prendere un cartoccio con una carta dal rumore caratteristico e subito dopo il rumore della grattugia. Non poteva essere che il cartoccio del formaggio grana; così buono e che a me piace tanto.
Lo sapeva così bene la mamma che me lo serviva, si può dire, in tutte le pietanze. Insomma quel pacchetto prelevato in continuazione dal frigorifero, era il più esposto, il più disturbato, il più consumato, il più usato…perché, almeno per me, il più buono.
Il formaggio migliore è il più grattugiato, il più assottigliato, il più… disturbato, il più consumato.
Ecco perché la mamma in casa è la persona più disturbata e contenta di essere consumata: ha in sé la bontà, il gusto di Dio. Per fortuna che Dio, il più buono e preferito da tutti, usato in tutte le pietanze, in tutti i momenti, non si consuma mai.
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Formaggio preferito
Dio è il sapore più buono e preferito da tutti, usato in tutte le pietanze, in tutti i momenti, non si consuma