“Il traffico di esseri umani, di organi, il lavoro forzato, la prostituzione sono schiavitù moderne e crimini contro l’umanità”. È la dura condanna espressa oggi da Papa Francesco in un tweet dal suo popolare account @pontifex, nel giorno in cui a livello internazionale si celebra la Giornata per la Commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione.
È questa una ricorrenza voluta dall’Assemblea generale dell’Onu, che si celebra ogni anno 23 agosto e che ha l’obiettivo è di imprimere nella memoria di tutti i popoli il ricordo della tragedia del commercio degli schiavi. La Giornata ricorda inoltre la rivolta avvenuta sull’Isola di Santo Domingo (oggi divisa tra Haiti e Repubblica Dominicana) la notte tra il 22 e il 23 agosto 1791. Guidata da Toussaint Louvertoure, primo generale maggiore di colore, la sommossa del 23 agosto diede il via alla ribellione che avrebbe portato all’abolizione della tratta transatlantica degli schiavi.
Inizialmente, solo un piccolo numero di Stati, tra i quali Haiti (23 agosto 1998) e Goree in Senegal (23 agosto 1999) commemoravano la tratta degli schiavi e la sua abolizione. È stato poi il direttore Generale dell’Unesco Koichiro Matsuura ad affermare che “istituzionalizzare la memoria, impedire l’oblio, richiamare il ricordo di una tragedia lungamente occultata o sconosciuta e restituirle la collocazione che deve essere la sua nella coscienza degli uomini, è, in effetti, rispondere al nostro dovere di memoria”. Sono quindi coinvolti i ministri della Cultura di tutti gli Stati Membri, come pure l’intera popolazione dei rispettivi Paesi e in particolare giovani, educatori, artisti ed intellettuali.
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Papa: "Tratta umana e prostituzione crimini contro l'umanità"
In un tweet Francesco condanna le moderne schiavitù, in occasione della la Giornata internazionale per la Commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione
Attualmente, secondo i dati della Walk Free Foundation, sono circa 36 milioni gli esseri umani in tutto il mondo vittime della tratta o che vivono in condizioni di schiavitù; secondo dati dell’Organizzazione internazionale del Lavoro (Ilo), tale fenomeno procura agli sfruttatori un profitto di 150 miliardi di dollari all’anno.
Più volte, in diverse occasioni, il Papa ha denunciato questa piaga del mondo moderno arrivando a convocare nel 2015, in Vaticano, esponenti di spicco delle varie religioni e di altre confessioni cristiane, come l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby e il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo, per la firma di una dichiarazione congiunta contro ogni “moderna forma di schiavitù” come prostituzione, lavoro forzato e traffico di organi, da debellare per sempre entro il 2020.
[S.C.]