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Rallegrati, o piena di grazia!

Meditazione sulla Parola di Dio di lunedì 22 Agosto 2016, memoria della Beata Vergine Maria Regina

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Lettura
La profezia di Isaìa, che parla di un bambino che è nato, sorprende. Essa, infatti, addita allo stesso tempo una figura che descrive con caratteristiche divine: «Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace». Ma tale visione trova il suo pieno compimento con la nascita di Gesù, concepito verginalmente da Maria. E Maria partecipa della regalità del bambino che, con la sua debolezza, incarna tutta la forza di Dio che è venuto a redimerci.
Meditazione
Nel nascondimento e nella profonda semplicità di Maria si cela la grandezza di una vera Regina, imitando in qualche modo l’annientamento del Figlio di Dio nel mistero dell’incarnazione. È Lui, in effetti, il «Dio potente, il principe della pace», il Figlio del Dio vivo. Ma ha voluto condividere la nostra umanità per riscattarci e per farsi nostro modello nel cammino verso il Cielo. È Lui che è venuto ad instaurare il Regno della giustizia, della pace e dell’amore. È Lui che ha risposto a Pilato che lo interrogava: «Dunque tu sei re?», dicendo: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo, per dare testimonianza alla verità». Ma un re che, pur potendo chiamare a sé più di dodici legioni di angeli, si sottomette al giudizio degli uomini e all’obbrobrio della croce, per ottenere il prezzo del nostro riscatto per amore nostro, in obbedienza alla volontà del Padre. E Maria è uno specchio fedele della missione del Figlio. Anche lei è veramente Regina, come rivelava a santa Faustina Kowalska in una visione: «Io non sono solo la Regina del Cielo, ma anche la Madre della misericordia e la madre tua». Anche Lei, vivendo nell’amore di Dio, ha aperto il suo cuore a tutti gli uomini come vera Madre e Regina nostra. Anche lei ha abbracciato il cammino della sofferenza e della croce, come suo Figlio. Così esortava la santa, che soffriva per delle accuse ed incomprensioni: «Sappi, figlia mia, che sebbene io sia stata innalzata alla dignità di Madre di Dio, sette spade dolorose mi hanno trafitto il cuore. Non far nulla a tua difesa; sopporta tutto con umiltà. Dio stesso prenderà le tue difese». E aggiungeva: «Vi sono Madre per l’infinita misericordia di Dio. L’anima che mi è più cara è quella che compie più fedelmente la volontà di Dio». La festa di Maria Regina ci invita quindi ad avere fiducia, ci incoraggia ad affrontare le prove e ci garantisce che con Lei sapremo trovare la strada della sequela di Cristo, la strada che conduce al cielo. Nelle sue mani possiamo porre ognuna delle persone che Dio ci ha affidato.
Preghiera:
O Maria, Madre nostra e Regina del cielo, ti ringraziamo per il tuo coraggio e la tua fede e ti chiediamo di indicarci il cammino della volontà di Dio e di aiutarci a percorrerlo.
Agire:
Oggi cercherò di meditare sull’esempio di Maria, di invocarla e di imitarla nelle sue virtù.

Meditazione a cura di Padre Paolo Cerquitella, L.C., tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.

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ZENIT Staff

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