Agricoltura sociale: proposta che crea lavoro e rilancia attività legate alla terra  

Un’opportunità non solo di occupazione, ma anche per riutilizzare a vantaggio della società beni confiscati alle mafie

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“La Terra rende forte l’uomo”. Questa frase, citata in un video, è stata il cuore dell’incontro che si è svolto ieri al Meeting di Rimini. Vari i relatori introdotti da Camillo Gardini, Presidente della Compagnia delle Opere Agroalimentare, che hanno presentato un gran numero di esperienze ed iniziative di agricoltura sociale. Il tema è di stretta attualità.
Giusto un anno fa infatti, nell’agosto 2015, il Parlamento ha approvato la legge 141 “Disposizioni in materia di agricoltura sociale” che promuove l’agricoltura sociale, “quale aspetto della multifunzionalità delle imprese agricole, finalizzato allo sviluppo di interventi e di servizi sociali, socio-sanitari, educativi e di inserimento socio-lavorativo”, con un occhio di riguardo alle zone rurali o svantaggiate.
Ad aprire il convegno è stata la proiezione del video-documentario “Nuove terre” su “Le Agricole”, cooperativa sociale fondata nel 2008 da donne per poter dare lavoro alle donne. L’agricoltura sociale – è la tesi fondamentale del video – è un’opportunità non solo di occupazione, ma anche di riutilizzare a vantaggio della società beni confiscati alle mafie.
“Se ti alzi al mattino e puoi dire ‘buongiorno’, hai un motivo per vivere”. Con questa affermazione di Martin Luther King ha aperto il suo intervento Maurizio Bergia, Presidente della Cooperativa Sociale “I tesori della terra” di Cuneo.
“Sono 15 i ragazzi che lavorano all’interno del caseificio, per qualcuno è un approdo, per altri un ponte, un punto di partenza, ma senza i volti non avremmo la spinta ad andare avanti – ha spiegato Bergia – con ciascuno di loro facciamo un percorso specifico e cerchiamo di coniugare qualità, eccellenza e responsabilità”.
Anche la toscana Casp Valle del Brasimone è una cooperativa sociale, che nasce nel 1969, periodo fiorente per l’agricoltura, imparando a diversificare nel tempo le proprie attività. “Con un pizzico di fortuna abbiamo saputo trasformare le difficoltà in opportunità. Il nostro impegno è continuare a farlo”, ha raccontato Collina, Responsabile della qualità e delle attività commerciali.
“Nel 1998 abbiamo rilevato un casale in provincia di Roma e con don Pietro, Responsabile Caritas, abbiamo deciso di creare un agriturismo che accogliesse rifugiati politici – ha detto Paolo Gramiccia, Responsabile dell’Azienda Agricola La Sonnina di Roma – il lavoro agricolo predispone all’accoglienza e il nostro progetto vuole accompagnare ogni persona in un percorso di amicizia per capire davvero che l’altro è un bene”.
Conclusioni sulle quali è d’accordo anche Walter Sabattoli, Responsabile della Pinocchio Group, cooperativa sociale di Brescia, nata nel 1986. “Lavoriamo attraverso la cura e l’educazione con persone tossicodipendenti e che hanno problemi psichiatrici. Operare nel comparto agricolo è importante, perché aspettare il ritmo della natura aiuta a stare nella realtà”.
“L’agricoltura sociale qualifica l’Italia nel mondo come un paese creativo” è il punto di vista di Ilaria Signoriello, responsabile “Agricoltura Capodarco”, Cooperativa Sociale di Roma, che produce vino. “La nostra società è stata fondata da persone disabili ed è espressione di libertà. La persona non viene vista come un limite, ma come valore. Siamo tutti diversi e tutti ci valorizziamo reciprocamente. La madre terra è preziosa, non giudica e permette a chiunque, anche nell’errore, di riscattarsi”.
Di riscatto dall’errore ne sa qualcosa Elisa Mapelli della Cooperativa Sociale milanese In Opera. “Nasciamo nel 2013 all’interno del carcere di Milano”- racconta Elisa – il nostro panificio offre e insegna un lavoro. Dà la possibilità di rivivere e riscattarsi. Dalla terra, dalle cose semplici, dalla farina e dall’acqua si può ripartire”.
“La nostra è una realtà che, oltre a progettare, aiuta a fare il bene. Da dove partire? Dall’origine, dalla terra. La realtà si educa attraverso la terra”, ha spiegato il segretario generale della Fondazione Allianz Umana Mente, che realizza progetti ben strutturati dal punto di vista gestionale, promossi da enti non profit.
A conclusione dell’incontro ha preso la parola Andrea Olivero, Vice Ministro delle Politiche Agricole, alimentari e forestali: “L’agricoltura sociale è una grande sfida economica e di sviluppo per il nostro paese. Il sociale è un’opportunità e la competitività del nostro paese deve puntare sulla qualità. Solo questa può determinare la possibilità di stare sul mercato”.
 

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ZENIT Staff

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