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Mongolia: il 28 agosto l'ordinazione del primo sacerdote cattolico

Il futuro sacerdote, Joseph Enkhee-Baatar, è stato ordinato diacono nel 2014. La gioia della piccola comunità cattolica

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La giovane Chiesa cattolica della Mongolia si sta preparando a festeggiare, il prossimo 28 agosto, l’ordinazione del suo primo sacerdote autoctono: Joseph Enkhee-Baatar. A presiedere l’ordinazione nella cattedrale dei Santi Pietro e Paolo della capitale Ulan Bator, sarà il Prefetto apostolico di Ulaanbatar, mons. Wenceslao Selga Padilla.
Il futuro sacerdote – informa la Radio Vaticana – è stato ordinato diacono nel 2014 a Daejeong, in Corea del Sud, dove ha ricevuto la sua formazione, ed è rientrato in Mongolia nel gennaio scorso. In questi mesi ha portato avanti la sua esperienza pastorale, servendo in diverse parrocchie del Paese, dove attualmente sono presenti in tutto circa 20 missionari e 50 suore di 12 Congregazioni diverse.
Per la piccola comunità cattolica mongola, che si sta preparando all’evento con una novena di preghiera, l’ordinazione è un motivo di grande gioia e speranza per il futuro di questa giovane Chiesa, come sottolinea padre Anthony Chantry, Direttore nazionale di Missio, l’Opera missionaria cattolica internazionale, che l’anno scorso ha raccolto più di 615mila euro per finanziare la costruzione di chiese e la formazione dei sacerdoti in Mongolia.  “Si tratta di un esempio straordinario di cosa significa essere una Chiesa missionaria!”, ha detto il sacerdote citato da The Tablet.
La Chiesa mongola ha appena 24 anni: la sua presenza nel Paese risale infatti al 1992, quando furono stabiliti rapporti diplomatici fra Santa Sede e la neo-nata Repubblica di Mongolia e venne aperta la Missione di Ulan Bator, affidata ai Missionari di Scheut, elevata nel 2002 a Prefettura Apostolica di Ulaanbaatar. L’opera di apostolato delle diverse Congregazioni religiose presenti in Mongolia, apprezzata anche dalle autorità locali, ha dato i suoi frutti, come indica il lento, ma costante incremento dei convertiti al cattolicesimo in questo Paese buddista e l’interesse manifestato da un numero crescente di giovani fedeli per il sacerdozio e la vita consacrata. L’ordinazione sacerdotale di Joseph Enkhee-Baatar ne è la conferma.
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ZENIT Staff

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