Radio Maria: il carisma della comunicazione

Un volumetto edito quest’anno fotografa la realtà attuale dell’emittente cattolica, network globale animato da una costante attenzione alla persona umana

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Miracolo di volontariato: è questo il titolo di un volumetto, pubblicato a cura dell’associazione World Family of Radio Maria Onlus, che fotografa la realtà attuale di Radio Maria, nata nel 1987 e divenuta “la rete cattolica radiofonica più capillare che il mondo oggi possiede”.
Un miracolo che “oggi è rappresentato da più di 25.000 volontari e da almeno 30 milioni di ascoltatori giornalieri attraverso i circa 1600 ripetitori di radio frequenza dotati di controllo remoto e da milioni di utenti che dibattono ed apprezzano i contenuti delle varie Radio Maria nelle reti sociali”.
Un modello – quello di Radio Maria – che poggia su un’identità testimoniale che potrebbe definirsi un vero e proprio “carisma”, spiega padre Livio Fanzaga nella sua nota introduttiva. Un modello che “garantisce la totale libertà da ogni interferenza e condizionamento” e la cui diffusione “è stata possibile grazie ai sacrifici di ascoltatori e volontari, animati dall’amore per Maria”.
“Perché Radio Maria non si limita ad intrattenere – sottolinea padre Livio, ricordando le parole di Papa Francesco – bensì a veicolare la speranza, quella vera che deriva dalla salvezza portata da Cristo Signore, e per offrire buona compagnia a tante persone che ne hanno bisogno”.
Il 29 ottobre 2015 sarà ricordato come un giorno storico nella vicenda di Radio Maria: “il giorno in cui il successore di Pietro – scrive don Javier Soteras, direttore di Radio Maria argentina – per la prima volta ha ricevuto in udienza privata la Famiglia Mondiale di Radio Maria diffusa nei cinque continenti”.
Nel corso dell’incontro, Papa Francesco – che, quando era Arcivescovo di Buenos Aires, aveva già avuto modo di conoscere le frequenze di Radio Maria argentina – ha sottolineato lo spirito di comunione e di servizio alla Chiesa cattolica come elemento distintivo della storia della Famiglia Mondiale di Radio Maria.
“Radio Maria – ha detto il Santo Padre – fin dalla sua nascita si è proposta l’obiettivo di aiutare la Chiesa nell’opera di evangelizzazione; e di farlo nel modo suo proprio, cioè con la vicinanza alle preoccupazioni e ai drammi della gente, con parole di conforto e di speranza, frutto della fede e dell’impegno di solidarietà”.
Ma la missione comunicativa di Radio Maria, voce nell’etere della “Chiesa in uscita”, richiede anche un grande impegno organizzativo, capace di mettere a frutto e tradurre in unità d’intenti il lavoro delle oltre 70 associazioni nazionali che operano in altrettanti paesi del mondo per dare vita alle redazioni locali dell’emittente cattolica.
È appunto questa la funzione della “Famiglia Mondiale di Radio Maria”, costituita nel 1998 per diffondere il modello di comunicazione cristiano ispirato all’esperienza di Radio Maria in Italia. Il nuovo presidente della World Family è Vittorio Viccardi che illustra, nel suo intervento, il contesto, gli aspetti specifici e le opportunità di sviluppo di quello che può ormai definirsi un vero e proprio network globale.
Nel suo messaggio, intitolato In prima linea sulle strade della misericordia, Viccardi scrive: “La comunicazione cambia perché il mondo sta cambiando molto velocemente, diventando un piccolo villaggio globale. Tuttavia, più facilmente arriviamo in tutti gli angoli della terra, più ci rendiamo conto degli infiniti mondi culturali che vanno compresi e raggiunti non solo fisicamente, ma anche attraverso un dialogo costante e interattivo, come solo una radio locale con risorse locali può fare, con l’ausilio delle reti sociali e delle nuove tecnologie”.
Viccardi pone poi l’accento sul motivo scatenante della crisi culturale e sociale contemporanea: “Poche organizzazioni comprendono che lo sviluppo non è solo economico e informativo: è l’attenzione alla persona umana che va rispettata attraverso la crescita dei suoi bisogni essenziali e spirituali, un dono che la speranza cristiana sa offrire e che Radio Maria assicura ai suoi ascoltatori ogni giorno”.
“Negli ultimi anni è stato riconosciuto al messaggio di Radio Maria un ruolo di grande pacificazione in numerose situazioni critiche di conflitto etnico e culturale – conclude il presidente di Radio Maria World Family –. Nel prosieguo dei nostri progetti dovremo essere vicini alle comunità cristiane del Medio Oriente perseguitate e alle Chiese lontane dell’Asia e dell’Africa fornendo l’aiuto necessario per dare loro voce affinché possano ricevere ogni giorno il conforto del messaggio evangelico”.
Il volumetto Miracolo di volontariato riporta poi l’elenco completo delle associazioni di Radio Maria nel mondo che fanno parte della Radio Maria World Family, nonché una serie di contributi e interventi che approfondiscono le complesse articolazioni dell’attività di Radio Maria nel rapporto con le problematiche specifiche delle realtà locali.
Tra le varie testimonianze, possiamo citare: padre Aloysius Kamara, direttore di Radio Maria Sierra Leone, che spiega l’importanza dei temi presenti nel palinsesto relativi all’istruzione e all’educazione, in particolare in Africa dove l’emittente è “una vera scuola per la popolazione”; padre Georges Salloum, che chiarisce la funzione di Radio Mariam (la prima Radio Maria in lingua araba) “per dare voce ai cristiani arabi e per sostenere l’evangelizzazione nei paesi del Medio Oriente”; padre Aleksey Sansonov e padre Desiré Bireha, direttori rispettivamente di Radio Maria Ucraina e Radio Maria Burundi, che raccontano l’efficacia di questo strumento di riconciliazione nei luoghi di conflitto.
Per concludere questa breve sintesi, volta ad illustrare la missione di Radio Maria come emittente cattolica globale, riportiamo un estratto dell’intervento di Daniele Trenca, Editorial Officer di Radio Maria World Family. L’intervento – posto a conclusione del volumetto – s’intitola Radio Maria e la comunicazione nel “cyberspazio” e spiega la necessità di “utilizzare la Rete come uno straordinario e spontaneo amplificatore del microfono posto davanti ad ogni conduttore”.
“Per raggiungere i fedeli non basta pubblicare i contenuti sul proprio sito web – scrive Trenca – ma occorre essere presenti su piattaforme dove ad ogni ora del giorno e della notte vi sono persone che magari aspettano una parola di conforto o risposte alle domande serie sulla propria esistenza. Per questo motivo non è azzardato parlare oggi di un vero e proprio ‘continente digitale’. Una nuova sfida che si presenta per ogni Radio Maria. Come utilizzare al meglio i social? Cosa proporre ai visitatori? E soprattutto in che modo? Ovviamente non esiste una ricetta magica, ma ogni emittente cerca di proporre il meglio per i propri utenti. Tutti siamo chiamati ad essere coprotagonisti di questa storia: conduttore e pubblico, sacerdote e fedeli”.

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Massimo Nardi

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