A Ostia, cattolici e ortodossi reciteranno insieme Rosario e Akathistos

Domenica 14 agosto Cattolici e Ortodossi presso la Parrocchia Stella Maris di Ostia pregheranno insieme per la festa dell’Assunta .

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Ostia mostra ancora una volta il suo Cuore ecumenico con il quale i Cristiani vanno verso l’unità avvicinandosi e colmando quelle distanze e quei muri che la storia ha frapposto tra loro molti secoli fa anche grazie all’opera pastorale senza precedenti di Papa Francesco.
Cattolici e Ortodossi vivranno a stretto contatto la preparazione alle festività e alle celebrazioni dedicate a Maria Assunta in Cielo. Presso la Parrocchia Stella Maris infatti i Cristiani Cattolici e Cristiani Ortodossi reciteranno le loro più importanti preghiere dedicate a Maria: il SANTO ROSARIO  e  l’AKATHISTOS, uno tra i più famosi inni che la Chiesa Ortodossa dedica alla Theotokos (Genitrice di Dio).
Akathistos si chiama per antonomasia quest’inno liturgico del secolo V, che fu e resta il modello di molte composizioni innografiche e litaniche, antiche e recenti.”Akathistos” non è il titolo originario, ma una rubrica:”a-kathistos” in greco significa “non-seduti”, perché la Chiesa ingiunge di cantarlo o recitarlo “stando in piedi”, come si ascolta il Vangelo, in segno di riverente ossequio alla Madre di Dio. 
La notizia è stata riportata dalla Redazione Diario di Bordo La Ciurma:  https://www.facebook.com/Redazione-Diario-di-Bordo-La-Ciurma-56322881666/
Questo incontro ecumenico fondato sulla Preghiera sarà DOMENICA 14 AGOSTO ALLE 19. Nel giorno di Maria Assunta le celebrazioni, cattolica e ortodossa, proseguiranno ciascuna negli orari e nei luoghi di ogni specifica comunità.
“Contempleremo Maria Assunta in Cielo – hanno detto da Stella Maris – la vedremo nell’Arte e nella devozione dei nostri Padri”.
E’ bello vedere i frutti di questa comunione fraterna, che avviene a livello globale come ci ha felicemente ormai abituati Papa Bergoglio, non soltanto attraverso la televisione, i social, i potenti mezzi di comunicazione e informazione, ma dietro le nostre case, in prossimità, tra la gente vera, dove possiamo veramente conoscerci e coinvolgerci.
Abbiamo la possibilità di toccare con mano un mondo che sta cambiando e, oltre le tragedie quotidiane, mette in mostra la grande Bellezza dell’opera di Dio che riempie il Cuore.  Quante volte Papa Francesco usa queste parole umane, concrete, ‘toccare con mano’, abbracciarsi, accarezzarsi, espressioni di contatto che ci orientano verso una preghiera pratica che include, non che seleziona in gruppi e cammini particolari, la frasi di un Amore fatto di semplicità e di umiltà che ci indicano di uscire nelle periferie fisiche ed esistenziali  non per assimilare ma per incontrare l’altro, ascoltarlo, non solo quando ci occorre o ci è utile o quando conferma il pensiero o la testimonianza che vado portando, ma quando insieme si possono instaurare relazioni significative e continuative.
A Ostia Cattolici e Ortodossi insieme. Da molti anni le due Comunità hanno vissuto  in perfetta armonia ciascuna la sua liturgia e vivendo, di volta in volta momenti di profonda comunione. Una tra tante la posa della statuina di ‘Maria tra i Gigli’ nell’edicola mariana fuori dalla chiesetta (ora cappella della trasfigurazione) che, collocata fuori, tra la Chiesa Parrocchiale e il luogo dedicato invece al culto ortodosso, testimonia il Ponte ecumenico.
Approdata in Ostia Lido circa trenta anni fa la Comunità Cristiana Ortodossa si è riunita in Chiesa per la prima volta all’Idroscalo di Ostia. Da subito è stata progressivamente la grande famiglia di tantissime famigliole rumene. Fondamentale la sua importanza anche per l’orientamento e l’integrazione di tante persone di cultura diversa. Successivamente l’accoglienza del parroco don Plinio Poncina presso Stella Maris ha contribuito a radicare sul Territorio Ostiense una sempre più folta realtà cittadina. Infine il grande passo: la Chiesa ormai consolidata, guidata incessantemente da Padre Gheorghe Militaru decide di acquistare, con i propri risparmi,  un proprio terreno sulla Via Ostiense, a poco prezzo, confinante con la ferrovia, dove edificare una vera Chiesa Parrocchiale Ortodossa, la prima sul Territorio Ostiense secondo la tradizione anche architettonica Ortodossa.
La Provvidenza ha voluto che proprio sotto quel terreno, iniziando gli scavi di carotaggio ed esplorazione precedenti ai lavori di costruzione, emergessero i resti di importanti costruzioni romane. Ma qui la bella notizia si fa quasi miracolosa perché negli scavi vengono rivenuti una settantina di corpi e tra questi alcuni portano il simbolo dell’ICTHYS, il ‘pesce’ simbolo dei primi Cristiani: il Ponte tra i Cristiani ora non è più soltanto la conseguenza storica e socio culturale di processi migratori e politici, ma sembra essere invece essere tracciato da quell’Amore che prescinde tutte le cose e la stessa Storia.
Nell’anno della Misericordia del Padre gli Ortodossi trovano sul Territorio Ostiense  il luogo della loro Chiesa sulle fondamenta di una ecclesia roccia viva della fede dei primi tempi, su quella comunità cristiana delle origini che non ha mai conosciuto la separazione degli scismi ideologici del passato e che sembra ora accoglierli pellegrini al termine di un viaggio iniziato negli anni ’80.
Forse anche per questo la celebrazione dedicata a Maria Assunta in Cielo vissuta a stretto contatto quest’anno acquisisce un significato ancora più importante. Si può ringraziare insieme perché non soltanto il premio celeste è per i Cristiani Ortodossi ma anche per tutti quei Cattolici o quei cittadini che nel corso di questi decenni hanno saputo ospitare, accogliere mentre il Signore preparava la festa di un viaggio lungo che infine è stato dopotutto un ritorno alla Casa comune.
Fonte: Redazione Diario di Bordo dell’associazione la Ciurma https://www.facebook.com/Redazione-Diario-di-Bordo-La-Ciurma-56322881666/

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ZENIT Staff

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