Non cede alle pressioni mediatiche. E nemmeno alle minacce. Lei è Susanna Ceccardi, sindaco di Cascina (Pisa), che intende esercitare l’obiezione di coscienza dinanzi alle unioni civili.
“Il registrucolo degli amanti omosessuali – ha attaccato la sindaca della Lega Nord – è un’invasione di campo ideologica in vista del mutamento del concetto di famiglia”. Questo tipo di legge, secondo lei, corrisponde al tentativo “di cambiare il costume e le convinzioni personali, con metodologie estremamente illiberali”.
La prima cittadina ha dunque ricordato che “esiste l’istituto matrimoniale, funzionale a regolare e tutelare innanzitutto i diritti dei bambini, direttamente o indirettamente attraverso l’individuazione del contesto in cui il bambino ha da nascere e crescere: contesto che, riconosciuto, può quindi essere favorito e tutelato anche attraverso specifiche e conseguenti politiche di favore fiscale, considerando che la generazione e l’educazione dei figli è un bene erogato dalla famiglia di cui gode l’intera società”.
A suo carico è ora giunto un esposto indirizzato alla procura di Pisa del Gay Center. “Susanna Ceccardi vuole agire, come dichiarato, in autonomia e indipendenza non registrando le unioni civili – spiega Gay Center in una nota -, l’obiezione di coscienza non è prevista dalla legge e le parole di Ceccardi sono una grave violazione dei diritti, oltre che della legislazione statale”.
Ma non finisce qui. L’associazione omosessuale promette infatti la pubblicazione a breve di una vera e propria “lista nera” di sindaci che si rifiutano di celebrare le unioni gay. L’intento è poi quello di inviare un esposto anche all’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori.
[a cura di Federico Cenci]
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“Unioni civili trovata ideologica”. Prosegue la battaglia di Ceccardi, sindaco obiettore
Nei confronti della prima cittadina di Cascina è giunto un esposto da parte del Gay Center, che annuncia inoltre una “lista nera” di sindaci contrari alle unioni civili