Santa Maria Maggiore

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La basilica di Santa Maria Maggiore (prima parte)

È la più antica chiesa dedicata al culto della Madonna ed è una delle 4 basiliche papali di Roma

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Narra la leggenda che la notte fra il 4 e il 5 agosto 352 la Madonna apparve in sogno a Papa Liberio e, contemporaneamente, a un ricco patrizio chiamato Giovanni. La Vergine chiese a Giovanni di costruire una chiesa nel luogo dove la mattina seguente sarebbe nevicato. Giovanni corse allora dal Papa per raccontare il sogno e il Pontefice gli disse che anch’egli aveva visto la Madonna. Si recarono allora sull’Esquilino, dove trovarono molta neve, come la Madonna aveva preannunciato. Questa storia è narrata nel mosaico della facciata oggi in parte coperto dalla loggia settecentesca opera dell’architetto Ferdinando Fuga.
Nel registro superiore vediamo un altro mosaico, opera di Filippo Rusuti. Al centro, vediamo una mandorla (in basso è leggibile la firma del mosaicista) di colore azzurro, sorretta da 4 angeli: quelli in basso sorreggono due candele, mentre quelli in alto incensano Gesù con due turiboli. Cristo è assiso su un trono, la sua testa è ornata da un nimbo cruciforme. Indossa una tunica rossa e blu, con la mano destra benedice, mentre con la sinistra regge in mano il vangelo aperto sul quale è scritto: “Ego sum lux mundi” (Io sono la luce del mondo).
Sulla sinistra vediamo San Giacomo; San Paolo (stempiato, con la barba lunga a punta) che con una mano regge una spada, simbolo del suo martirio, e con l’altra tiene un cartiglio con scritto “Mihi vivere Christus est” (= per me vivere è Cristo) e la Madonna.
Sulla destra riconosciamo invece Giovanni Battista; Pietro (con la barba e i capelli corti) che regge un cartiglio con scritto “Tu es Christus filii Dei vivi” (= Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente) e Andrea (con i capelli lunghi e la barba a punta) che regge un cartiglio con scritto “Invenimus Messiam quod est interpretatum Christum” (= Abbiamo trovato il Messia, che significa Cristo).
Appena entrati, sulla sinistra vediamo la tomba di Papa Nicolò IV. A questo pontefice, primo francescano nella storia divenuto Papa, si deve la realizzazione del primo presepe in statuine nel 1291 (visibile nel museo della basilica) ad opera dello scultore Arnolfo di Cambio.
Sulla sinistra vediamo invece la tomba di Papa Clemente IX. Il Pontefice, seduto in trono, è nell’atto di benedire. Sulla sinistra notiamo la Carità, una donna che allatta i suoi bambini, mentre sulla destra c’è la Fede, una donna che sorregge con le sue mani la Croce, il Calice e l’Ostia.
Se volgiamo lo sguardo verso il basso, ci accorgiamo di camminare su uno splendido pavimento cosmatesco. Si tratta della pavimentazione tipica di molte chiese romane. Il suo nome deriva dai Cosmati, una famiglia di marmorari attiva fra il XII e XIII secolo.
Guardando ora in alto, osserviamo il soffitto a cassettoni, fatto costruire fra il 1493 e il 1498 da Papa Alessandro VI Borgia (il cui stemma compare nei cassettoni) e decorato col primo oro proveniente dall’America che proprio pochi anni prima era stata scoperta. Il soffitto a cassettoni va a coprire le antiche capriate.
Lungo tutta la navata ammiriamo mosaici che narrano le storie dell’Antico Testamento. Essi sono sormontate da delle tele nelle quali vengono rappresentati episodi del Nuovo Testamento che hanno in qualche modo come protagonista Maria (Angeli musicanti, l’Eterno Padre mostra a Gioacchino ed Anna l’Immacolata Concezione, la Natività di Maria, la Presentazione di Maria al Tempio, il Matrimonio di San Giuseppe e della Madonna, l’Annunciazione, la Visitazione, il sogno di Giuseppe, l’Adorazione dei Pastori, l’Adorazione dei Magi, la Presentazione di Gesù al Tempio, due scene della fuga in Egitto (in controfacciata), il Ritrovamento di Gesù nel Tempio, le Nozze di Cana, la Via Crucis, la Crocifissione, la Deposizione, la Resurrezione, l’Ascensione, la Pentecoste, la Morte della Madonna, l’Assunzione di Maria in Cielo, l’Incoronazione di Maria).
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Fonte: L’Ancora online

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Nicola Rosetti

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