The Cross

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Per crucem ad lucem

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio – Mt 16,24-28

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Lettura
Il profeta Naum o Nahum, vissuto nel VII secolo a. C., dirige il suo messaggio di condanna contro Nìnive, capitale dell’impero Assiro, colpevole di oppressione e ingiustizia; Dio non abbandona il suo popolo, ma verrà in suo soccorso. Nella persona di Gesù Cristo si compiranno in pienezza le promesse salvifiche di Dio. Ma la strada per appropriarsene è una strada stretta, che implica la croce. Gesù ne parla apertamente, e invita i suoi seguaci ad avere il coraggio di affrontare la sfida di perdere tutto per guadagnare il Regno.
Meditazione
La “Collina delle Croci” in Lituania, è ancor oggi un luogo di pellegrinaggio che si trova lungo la strada che collega Kaliningrad a Riga. Si tratta di una piccola altura su cui sono piantate oggi migliaia di croci, poste lì per devozione dai pellegrini secondo una tradizione popolare che dura da secoli, ma che ebbe un enorme impulso nella seconda metà del XX secolo come simbolo dell’identità nazionale lituana. Nel 1900 c’erano soltanto alcune croci sulla collina. Durante l’epoca sovietica, per tre volte le croci della collina furono completamente rase al suolo con le ruspe, per ordine del regime comunista, ma ogni volta ricomparivano sempre più numerose. La “Collina delle Croci” fu visitata il 7 settembre 1993 da san Giovanni Paolo II, che fece dono di un crocifisso posto oggi ai piedi della collina. Essa è rimasta un simbolo della fede di un popolo che non ha voluto rinunciare alla sua identità, persino a rischio della propria vita. Da quando Gesù Cristo pronunciò le parole che troviamo nel Vangelo di oggi, si è aperto per l’uomo di tutti i tempi un cammino di redenzione apparentemente contraddittorio, paradossale. Per crucem ad lucem: per mezzo della croce si giunge alla luce, alla gloria! Da allora la sofferenza umana, trasformata da Colui che sulla croce ha pagato il prezzo del nostro riscatto, ha trovato una via di redenzione. L’alba della prima Pasqua di Risurrezione ha aperto la speranza per gli uomini di tutti i tempi, infondendo coraggio nelle prove e nelle difficoltà, e persino eroismo. Santa Teresa d’Avila arrivava a dire che il Signore le aveva confidato che ai suoi amici più cari egli offriva la possibilità di partecipare da vicino al mistero della sua croce, ma che non faceva mai mancare la sua grazia per portarla con serenità e pace. La vera perdita sarebbe invece quella che, pur nel possesso del mondo, causasse il fallimento radicale della nostra esistenza.
Preghiera:
Signore, donami la forza per abbracciare con amore qualunque croce tu voglia permettere, e fa’ che essa divenga cammino per seguire te e strumento di salvezza per i miei fratelli.
Agire:
Cercherò di affrontare, in questo giorno, ogni situazione, specialmente quelle avverse, con la pace del cuore di chi sa che la croce è strumento di salvezza e che non è solo nel portarla.
***
Meditazione a cura di Padre Paolo Cerquitella, L.C., tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.

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ZENIT Staff

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