L’ossigeno-ozono terapia contro le malattie reumatiche

Il dottor Vincenzo Dell’Anna, reumatologo e ozonoterapeuta, spiega come l’ozono sia efficace contro molte patologie che possono causare gravi fastidi, dolori e invalidità

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“Una vita senza dolore mi sembra l’obiettivo primario di qualsiasi approccio medico anche laddove la scienza medica non potesse più nulla sulla malattia”. Parola del dottor Vincenzo Dell’Anna, reumatologo e specialista in idrologia medica, iscritto alla Società scientifica di ossigeno-ozono terapia (Sioot) nonché uno dei più illustri ozono terapeuti in Italia. L’ozono può essere infatti un’ottima soluzione per curare, da solo o affiancato ad altre terapie, i fastidi dovuti alle numerose patologie reumatiche. Lo crede fermamente il dottor Dell’Anna che infatti pratica l’ozonoterapia nel proprio studio medico a Fiuggi, in provincia di Frosinone, e nelle altre due strutture mediche dove lavora a Valmontone, in provincia di Roma, e a Ferentino, in provincia di Frosinone.
Zenit lo ha intervistato per saperne di più su come l’ossigeno-ozono terapia possa essere utilizzata in una branca medica così importante come la reumatologia. Le informazioni forniteci dalle risposte del dottor Dell’Anna sono state così numerose, varie, ricche e interessanti, che abbiamo diviso l’intervista in due parti. Nella prima ci occuperemo degli argomenti più strettamente clinici. Nella seconda approfondiremo il profilo di una persona molto valida dal punto di vista medico, professionale e umano.
Di cosa si occupa la reumatologia?
La prima causa di accesso agli ambulatori medici, nel mondo, è il dolore e ormai, nel linguaggio popolare, la parola reumatismo è diventata sinonimo di dolore alle ossa o alle articolazioni, spesso genericamente associato all’artrosi. Noi reumatologi sentiamo quotidianamente i nostri pazienti pronunciare la frase: “sarà reumatismo o sarà artrosi?”. È bene quindi fare chiarezza. In greco la parola reuma significa flusso o scorrimento e, nel linguaggio medico, indica patologie caratterizzate da dolori di tipo variabile che possono colpire e spostarsi in diverse parti del corpo. La reumatologia, come branca medica, è nata per cercare di curare una malattia specifica: l’artrite migrante del reumatismo articolare acuto. Oggi si occupa di oltre 200 malattie, tutte caratterizzate dalla presenza del dolore nel loro corteo sintomatologico.
Cosa c’entra l’ozono con le patologie che cura un reumatologo?
L’ozonoterapia vanta molti effetti biologici utili alla cura delle malattie reumatiche: il potere antiinfiammatorio e antidolorifico, la capacità di regolare al meglio l’azione del sistema immunitario, di migliorare il metabolismo cellulare, l’ossigenazione dei tessuti e la circolazione sanguigna, favorendo inoltre il trasporto di ossigeno da parte dei globuli rossi; non ultima, l’eliminazione di batteri, virus e funghi. Tutte proprietà che la miscela di ossigeno e ozono ha dimostrato in numerosi studi scientifici e tantissimi casi trattati. In reumatologia trova valida applicazione se utilizzata, come tutti i presidi terapeutici, con scienza e coscienza, in associazione o a complemento di tutte le altre risorse e con l’unico obiettivo di migliorare la salute della persona, intesa come benessere fisico, psichico e come miglioramento della qualità di vita.
Quali sono le malattie che lei cura con l’ozono e in che modo l’ozono risulta efficace?
Come ho già detto, l’ozonoterapia ha un ruolo di supporto e di complemento di tutte le risorse mediche disponibili. Cercherò di essere schematico, con tutti i limiti dello schematismo in medicina, correlando gli effetti prevalenti della miscela di ossigeno e ozono alle patologie che tratto seguendo i protocolli:

  • Effetto antiinfiammatorio, antidolorifico: artriti localizzate, tendiniti, entesiti, infiammazione dei legamenti periarticolari, cervicoalgie, dorsalgie e lombalgie più o meno dovute a ernia discale o a disordini posturali. All’ossigeno-ozono terapia associo, se necessario, altri tipi di terapie sistemiche o locali, ricorrendo anche alla fisioterapia.
  • Miglioramenti nella circolazione sanguigna e nell’ossigenazione dei tessuti: le componenti vascolari che accompagnano molte malattie reumatiche, o sono associate a esse, vanno trattate ugualmente in un approccio globale, per me sempre da perseguire. Il professor. Arthur C. Guyton, sui cui libri di fisiologia umana tutti noi medici abbiamo studiato, affermava che “qualunque dolore, sofferenza o malattia cronica è causato anche da un’insufficiente ossigenazione a livello cellulare”.
  • Regolare al meglio l’azione del sistema immunitario: questo effetto della miscela di ossigeno-ozono viene sfruttato in misura minore, in ambulatorio, in quanto rivolto a patologie come artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, sclerodermia e polimiosite che, coinvolgendo numerosi apparati, sono gestite quasi unicamente a livello ospedaliero. Personalmente tratto il dolore e le manifestazioni periferiche articolari o periarticolari, muscolari, dermatologiche (eczemi, aftosi orali e genitali, chiazze psoriasi che, ecc…) o vascolari, che accompagnano la patologia di fondo.
  • L’efficacia “sterilizzante” trova applicazione laddove un’infezione recidiva causa (artriti reattive) o ritarda la risoluzione di un quadro reumatologico complesso.

Ci può fare qualche esempio pratico di come tratta con l’ozono alcune delle malattie che ha citato?
Accenno a due malattie in particolare, molto diffuse e spesso gestite con un approccio sbagliato:

  • La sindrome del tunnel carpale, non necessariamente collegata all’artrosi, ma spesso, ahimè, confusa con la rizoartrosi (artrosi del pollice). A una caratteristica componente dolorosa associa una componente neuropatica legata alla compressione del nervo mediano nel tunnel carpale. Tale compressione può derivare da alterazioni meccaniche del polso, da ritenzione idrica, dall’assunzione di farmaci per il carcinoma della mammella o dallo sforzo eccessivo del polso e della mano dovuto a lavori usuranti e non solo. Ho trattato con l’ossigeno-ozono terapia 18 pazienti con tale patologia, in differenti stadi (dalle forme iniziali alle forme ormai datate con “formicolii alle dita“ persistenti), ma senza deficit motori: qualunque fosse l’origine della malattia, dopo un numero di sedute variabile fra 4 e 8, le forme iniziali sono scomparse mentre le forme più avanzate hanno mostrato scomparsa dei dolori e progressiva attenuazione dei formicolii alle dita. Tutto questo si è tradotto in una scomparsa del dolore caratteristico che disturba le ore notturne e nella possibilità di svolgere le comuni attività manuali. In sintesi, migliore qualità della vita. I risultati di questo studio saranno pubblicati nei prossimi numeri di Ozone Therapy, la rivista medico-scientifica ufficiale della Sioot.
  • La lombalgia (forti dolori nella parte inferiore della schiena) infiammatoria cronica: non è di per sé una malattia ma, caratterizza un gruppo di malattie, dette spondiliti sieronegative (spondilite anchilosante, artrite psoriasica, spondilite collegata con malattie intestinali croniche come il morbo di Crohn o la rettocolite ulcerosa, ecc…) che, a fronte di una prevalenza quasi cinque volte maggiore della più nota artrite reumatoide, sono spesso trascurate con gravi conseguenze sulla vita delle persone sia in termini di dolore, sia in termini di capacità motoria. Queste patologie infatti possono portare alla calcificazione dei legamenti e per i pazienti diventa impossibile piegarsi, girarsi e muoversi normalmente. La lombalgia infiammatoria cronica spesso è il sintomo di esordio di queste malattie e ha la caratteristica di insorgere nelle prime ore del mattino, al punto da costringere spesso la persona ad alzarsi dal letto (il movimento attenua il dolore). Questi sintomi, insieme all’invalidità più o meno parziale delle funzioni motorie, beneficiano tutti dell’ossigeno-ozono terapia che migliora il quadro generale, limitando al minimo l’uso di farmaci sintomatici e facilitando l’azione di tutte le altre terapie farmacologiche e fisioterapiche utilizzate per bloccare la malattia stessa e i suoi effetti invalidanti.

Nel caso delle artrosi che cosa si può fare con l’ozono? Quali sono gli effetti positivi?
Di fronte alla malattia artrosi vi è spesso, secondo il mio modesto parere, un eccessivo atteggiamento di fatalismo e di sconfitta. Questo approccio porta spesso il paziente a sentirsi abbandonato e giustificato nell’uso e nell’abuso di farmaci, caldeggiato da pubblicità che oserei definire criminali nella loro rassicurante presentazione, con risvolti spesso dannosi e a volte mortali.
Il dolore è sicuramente la conseguenza del disordine legato all’usura della cartilagine articolare, spesso correlata ad alterazioni meccaniche non valutate o non corrette (per esempio, nell’infanzia, i cattivi appoggi plantari, piedi piatti o scoliosi e, nella vita adulta, le conseguenze di traumi, fratture, interventi ortopedici, ecc..) ma sempre accompagnata da un’infiammazione definita “fantasma” perché di evidenza meno aggressiva di quella delle artriti (artrite reumatoide, psoriasica, ecc…).
Un’ipotesi di applicazione dell’ossigeno-ozono terapia, utilizzata per via periarticolare e intrarticolare, prevede che l’effetto antidolorifico e, se vogliamo, di tutela della cartilagine articolare sia da attribuire alla neutralizzazione dell’ossido nitrico e dei radicali liberi da parte dell’ozono. Oltre alla terapia del dolore, nella mia attività di reumatologo ho sempre posto molta attenzione al recupero della capacità di movimento.
Ci può fare un esempio particolare di come l’ossigeno-ozono terapia possa curare una delle tante forme di artrosi?
Ho affrontato varie situazioni cliniche e, in particolare, vorrei parlare dell’artrosi delle mani e delle dita con noduli di Heberden e di Bouchard. È una malattia che somma al danno estetico e alla componente dolorosa, a volte importante, un danno funzionale che si traduce nella incapacità di compiere movimenti anche banali, fino ad arrivare alla completa impotenza funzionale delle mani, con gravissime conseguenze nella vita quotidiana. Basandomi sui risultati di alcuni lavori scientifici sulla rizoartrosi (artrosi del pollice) e sulla conoscenza dell’azione antidolorifica e antiinfiammatoria dell’ossigeno-ozonoterapia, ho strutturato un percorso di microiniezioni nella area periarticolare dei noduli, dei tendini flessori delle mani, della fascia palmare, dell’articolazione alla base del pollice (in caso di rizoartrosi) e del polso. I risultati, dopo appena 3-4 sedute, sono stati descritti dai pazienti come eccezionali con sblocco e sensazione di libertà delle articolazioni e riacquisizione della capacità di svolgere comuni atti quotidiani. È stato documentato un sensibile aumento dei gradi di mobilità e escursione articolare, oltre alla scomparsa del dolore e la sporadica assunzione di farmaci antinfiammatori. Progressivamente la distanza temporale fra una seduta e l’altra aumenta sempre più, fino a rendere sufficienti semplici controlli telefonici.

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Alessandro de Vecchi

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