Ancora un regalo per il Santo Padre da parte di un gruppo di rifugiati. Il dono stavolta è un orsacchiotto di peluche ricoperto di cerotti e di parole contro tutte le guerre e le xenofobie.
Lo hanno confezionato e consegnato a papa Francesco al termine dell’udienza generale, sessantacinque bambini profughi provenienti da Eritrea, Egitto e Siria, seguiti dalla cooperativa sociale Auxilium a Castelnuovo di Porto (Bari) e nel nuovo centro di Rocca di Papa.
Assieme ai piccoli, le loro mamme e gli operatori della cooperativa, accompagnati dal fondatore Angelo Chiorazzo.
“La nostra casa è dove abita la pace” è la frase impressa dai bambini su uno striscione. Dal Pontefice si sono presentati con una maglietta recante la scritta: “Non sono un pericolo, sono in pericolo”.
Parole ispirate al Papa che, spiega Chiorazzo, sono “una spinta decisiva nel nostro servizio a persone che, appunto, fuggono dalle violenze e dalle povertà più estreme e noi non possiamo non accogliere come si deve”.
Il lavoro di cui però i bambini vanno più orgogliosi è però un’enorme bandiera bianca con l’Africa, l’Italia e il Vaticano uniti da tanti piccoli piedi colorati, “per ricordare i passi fatti per cercare una vita migliore”.
[Fonte: L’Osservatore Romano]
Un orsacchiotto per la pace: il dono al Papa di un gruppo di piccoli rifugiati
Sessantacinque bambini seguiti dalla cooperativa Auxilium si sono presentati all’udienza generale con scritto sulla maglietta: “Non sono un pericolo, sono in pericolo”