Lettura
Il popolo di Dio, nell’Antico Testamento, ha sofferto a causa della “sue grandi iniquità”; ma Dio non ha dimenticato le sue promesse e, per il suo grande amore, viene a restaurare la sorte di Israele, nonostante l’infedeltà. Così ne rende testimonianza il profeta Geremìa. L’antico popolo dell’alleanza era prefigurazione e anticipo del nuovo popolo di Dio, che Cristo, buon pastore, sa condurre verso i pascoli della vita eterna. Egli è il Figlio di Dio, capace di placare il vento e calmare le acque agitate della nostra esistenza, di cambiarla, fino a portarci alla gioia della vita nuova, alla quale si accede mediante la fede.
Meditazione
Gli autori sacri, testimoni di episodi come quello del brano odierno, ce li hanno trasmessi con una immediatezza ispirata che ci tocca il cuore. Dice il testo che Gesù «salì sul monte, in disparte, a pregare…». E nei Vangeli vi sono altri riferimenti a questa intimità del Maestro con il Padre. Quanto questo suo esempio deve stimolare la nostra preghiera personale! Ce lo ha insegnato non solo con le parole, ma con la sua vita. Poi, Gesù raggiunge i suoi in mezzo al lago, camminando sulle acque. Tutti gli autori che commentano questo brano sottolineano questo episodio come una dimostrazione del potere di Gesù sul vento e sulle onde, che richiama subito la signoria di Dio sulla creazione intera. La fede in Cristo e nella sua parola permette di partecipare a questa novità assoluta dell’uomo, che è quasi “divinizzato” quando si lascia condurre da Dio, come Pietro che si lancia a camminare sulle onde. Solo la paura e la titubanza della sua fede lo fanno di nuovo discendere alla realtà dell’umana limitatezza. Con la presenza di Cristo tutto cambia: il vento cessa e tutto si trasforma. Questa grande gioia illumina la fede dei discepoli che esclamano: «Davvero tu sei Figlio di Dio!». Quanti segni il Signore dà anche a noi nel mare agitato della nostra esistenza! Quante desolazioni e prove affrontiamo nella nostra vita! Ma, se stiamo vicini a lui, non dobbiamo mai temere. Basta una goccia delle sue consolazioni, per ridarci la pace piena. Quegli uomini impararono così a rafforzare la loro fede. Dopo la risurrezione di Cristo, Pietro divenne a sua volta strumento di luce e di cura per tantissimi altri: anche dinanzi a lui portavano i malati, perché almeno la sua ombra li coprisse e venissero curati (cfr. At 5,15). Oggi, il Signore desidera fare altrettanto e la condizione è la nostra fede, la nostra fiducia piena in Colui che domina il vento e il mare e ci dona la vera gioia.
Preghiera:
O Signore, ti ringrazio per la tua presenza potente e benevola. Purifica il mio cuore e liberalo da ogni incertezza e rendimi tuo strumento di vita nuova per i miei fratelli.
Agire:
Oggi cercherò di approfondire la mia conoscenza di Cristo nella preghiera, nell’Eucaristia o nelle circostanze della quotidianità, e chiederò il dono di una fede viva per me e per tutti.
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Meditazione a cura di Padre Paolo Cerquitella, L.C., tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.
Pietro alla sinistra di Cristo
Tu sei veramente il Figlio di Dio!
Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio – Mt 14,22-36