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Neocatecumenali: 150mila a Cracovia pronti ad "alzarsi dal divano" per un'avventura di evangelizzazione

Ieri l’incontro vocazionale al Campus Misericordiae, presieduto dai cardinali Dziwisz e Nycz. Oltre 5mila giovani offertisi per la missione

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Il cielo plumbeo minacciava diluvio, ma né la pioggia né il fango avrebbero mai fatto desistere i giovani del Cammino Neocatecumenale dal rimanere nel Campus Misericordiae di Cracovia, dove ieri pomeriggio si è svolto il consueto incontro vocazionale dopo la Gmg. A maggior ragione quando l’iniziatore Kiko Argüello, dal palco, ha gridato: “Carmen dal cielo sta intercedendo perché non piova!”.

Il nome della co-iniziatrice, scomparsa lo scorso 19 luglio a 85 anni, è stato il più citato durante il grande incontro che ha visto la partecipazione di oltre 150mila ragazzi e ragazze da 120 nazioni (300 anche da Cina e Medio Oriente), reduci dal pellegrinaggio in Polonia al seguito del Papa. Non poteva essere altrimenti: Carmen è sempre stata una delle colonne degli appuntamenti giovanili, specie con i suoi incoraggiamenti alle donne a dare la vita per Cristo: come spose e madri, come suore o missionarie.

Per sopperire alla sua mancanza è stato proiettato un filmato della catechesi che pronunciò nel 2007 a Loreto durante un pellegrinaggio. E il suo volto è stato ricordato da una gigantografia in bianco e nero realizzata da alcuni giovani degli Stati Uniti, trasferita poi sul palco. “Carmen era enormemente innamorata di Cristo e della Chiesa” ha detto Kiko, che non ha voluto tuttavia comporre un elogio funebre della sua compagna di evangelizzazione, ma ne ha ricordato la figura attraverso alcuni simpatici aneddoti. “La morte – ha infatti affermato – nella tradizione della Chiesa è il dies natalis, una nuova nascita. È una festa, e Carmen ora è in cielo col Signore”.

Kiko ha quindi ricordato l’ultima udienza con Papa Francesco, alla quale la donna, malata, non aveva potuto partecipare. Bergoglio le ha però parlato al telefono scherzando: “’Coraggio, Carmen l’erba amara non muore mai!’. Il Papa voleva molto bene a Carmen”, ha assicurato Argüello.

Non solo Francesco ma anche Giovanni Paolo II “era tanto affezionato” a lei, come ha ricordato il card. Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, che con l’arcivescovo di Varsavia, il card. Kazymierz Nycz, ha presieduto l’incontro affiancato da altri porporati come Schonborn, O’Malley, Scherer, Bassetti, Rouco Varela, e numerosi altri vescovi che avevano accompagnato le loro diocesi alla Gmg.

“Carmen – ha ricordato lo storico segretario particolare di Wojtyla – è stata l’unica donna ad entrare nel refettorio del Papa e iniziare a fumare. Neanche il presidente Pertini, che fumava la pipa, lo fece…. Ricordo i loro dialoghi, come quello in Cappella Sistina durante il quale il Papa disse ‘movimento Neocatecumenale’ e Carmen rispose: ‘Santità, non è un movimento è un cammino’. Giovanni Paolo II replicò: ‘Carmen, Carmen tu hai visto un cammino senza movimento?’”.

“Volevo davvero ricordare Carmen con tutto il cuore” ha aggiunto Dziwiz , che ha portato il saluto del Papa ai giovani neocatecumenali ai quali, ha detto, “guardiamo con speranza” soprattutto per la crescita di vocazioni, “non solo per i Redemptoris Mater ma anche per i seminari diocesani”.

L’obiettivo dell’appuntamento al Campus Misericordiae era, d’altronde, proprio questo: trovare “operai nella messe” del Signore. “Abbiamo aperto 107 seminari e chiediamo la grazia delle vocazioni” ha sottolineato Kiko, precisando tuttavia che “è sempre il Signore che chiama. Non ho mai detto a un ragazzo ‘entra in seminario’. Come a Matteo, Lui viene oggi e ti dice: Alzati e seguimi”.

“È fantastica una Chiesa piena di giovani” ha aggiunto, ed è un segno “in un’Europa che vive sotto l’anti-Cristo, dove le famiglie sono distrutte, dove si uccidono le donne e si abortiscono bambini” e dove le Chiese chiudono e vengono vendute e i religiosi vanno via. “Vogliamo inviare migliaia di giovani per l’evangelizzazione per mettere sotto-sopra tutta la società”, ha promesso l’iniziatore del Cammino Neocatecumenale. Perché, ha rimarcato, “annunziare Cristo può salvare le persone attraverso il dono più grande che è la fede”. “Tanta gente, oggi, non ha niente” ha osservato infatti Kiko. “Come possiamo andare incontro a questi fratelli? Con la testimonianza! Il cristianesimo non si conquista con la spada ma con la testimonianza personale”.

È questa l’esperienza delle missio ad gentes: “fratelli e sorelle” che girano l’Europa, l’America e anche l’Asia “senza borsa né bisaccia” bussando anche nelle case per annunciare il Vangelo. “Spesso non gli aprono ma poi trovano qualcuno che li fa entrare e gli racconta tutte le sue miserie, la sua disperazione”. Bisogna aiutare questa gente a “crescere nella gioia nella speranza della vita eterna”, ha incoraggiato Kiko. Ovvero quella prospettiva escatologica che non ti fa angosciare anche se sei a letto malato di cancro, come “Santa Teresa di Lisieux che la notte che sputò sangue per la tisi si addormentò emozionata perché avrebbe incontrato di lì a poco il suo Sposo”.

“Dio fa miracoli” ha affermato Kiko Argüello, annunciando il kerygma: “Cristo è morto e risorto per te, perché tu non viva più per te stesso”. Grazie a questo annuncio, ha proseguito citando San Paolo, “possiamo far nascere il figlio di Dio: un piccolo embrione all’interno della coscienza di chi ascolta. Questo piccolino ha però bisogno di un alimento che sono la Parola e i Sacramenti e il Cammino può essere un cordone ombelicale”.

Ha fatto eco, quindi, padre Mario Pezzi, responsabile dell’équipe internazionale del Cammino Neocatecumenale: “Dio ha il potere di farti diventare pescatore di uomini”, ha detto. “Dio è l’unico a dire parole di verità. Nel mondo ci sono tante parole da parte di falsi profeti”; tuttavia gente come “Nietzche, Freud, Hitler sono al cimitero; l’unico che vive nonostante vogliano farlo fuori è Cristo che è morto ma è vivo”. Perciò, ha incoraggiato il sacerdote, “non abbiate paura di voi stessi dei vostri peccati e delle vostre debolezze”, ma “affidatevi al Signore” che sta preparando per voi “una strada meravigliosa”.

Allora “coraggio!”, ha concluso Kiko: “Convertitevi e credete alla Buona notizia. Gesù Cristo vuole entrare dentro di voi, essere uno di voi e preparare un’avventura di evangelizzazione”. In quest’avventura si sono imbarcati ieri pomeriggio 3mila ragazzi di ogni età e nazionalità (tra questi, anche un giovane disabile e un bimbo di 9 anni) che al momento delle chiamate vocazionali, le cosiddette ‘alzate’, hanno offerto la disponibilità a Dio per il seminario e la missione. Di numero superiore le ragazze, circa 4mila, corse sul palco per manifestare la volontà di diventare “spose di Cristo” e ricevere la benedizione di vescovi e cardinali. Anche le famiglie non sono state da meno con 2mila mamme, papà, figli (anche piccolissimi, col ciuccio in bocca) disposti ad abbandonare tutto e partire per la missio ad gentes

Non si sa se tutti questi intraprenderanno effettivamente la strada del sacerdozio, del monastero o della missione. Ma una cosa è certa: l’invito di Papa Francesco ad “alzarsi dal divano” e “spendere la vita” per cose grandi è stato ben recepito. 

[Dal nostro inviato a Cracovia]

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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