Dopo Cracovia, i giovani del Movimento Apostolico si incontrano in Sila

Centinaia di giovani del Movimento Apostolico si incontreranno mercoledì prossimo, 3 agosto, nel Parco Nazionale della Sila.

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Papa Francesco chiudendo  la GMG di Cracovia, rivolgendosi ad un milione e mezzo di giovani ha detto: La 31° Giornata Mondiale della Gioventù è stata una ossigenazione spirituale perché possiate vivere e camminare nella misericordia una volta ritornati ai vostri Paesi e alle vostre comunità”. 
L’ossigeno spirituale indicato del Santo Padre sarà respirato dai giovani del Movimento Apostolico nell’incontro di mercoledì prossimo, 3 agosto, nel Parco Nazionale della Sila.
Qui l’ossigeno della misericordia e l’ossigeno della Sila, ampiamente “difeso”  nell’Enciclica Laudato Si’, si mescoleranno tra le preghiere e i canti di un folto numero di giovani.
Per saperne di più Zenit ha intervistato Don Alessandro Carioti, uno degli organizzatori tra i più attivi dell’evento e ha sentito alcuni giovani, presenti all’incontro con il responsabile delle vocazioni nella Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, con a capo S.E. Mons. Vincenzo Bertolone.
Don Alessandro, ci può illustrare brevemente il luogo e il programma di questo secondo meeting dei giovani del Movimento Apostolico?
Per il meeting di quest’anno (#GiM2016 Giovani in Movimento) è stato scelto il Parco Nazionale della Sila, in località Monaco, Villaggio Mancuso (CZ). I giovani trascorreranno qui l’intera giornata del 3 agosto che è ripartita in due momenti essenziali:
1) Dopo l’accoglienza dei giovani (ore 10:00), il meeting sarà inaugurato dal canto: Strumenti del tuo amore (inno dell’evento #GiM2016 composto, musicato e cantato da don FrancoBruno).
– Seguiranno un momento di preghiera comune e la prima meditazione, guidata dal sottoscritto e animata dai giovani.
– Al termine della riflessione, i sacerdoti presenti si metteranno a disposizione per dialoghi e confessioni.
2) La seconda parte della giornata, dopo il pranzo, prevede il tanto atteso concerto dei giovani, arricchito da animazioni e testimonianze. Dopo il concerto ci sarà la seconda meditazione, guidata da don Davide Marino.
I numerosi giovani, che a centinaia, parteciperanno al #GiM 2016, avranno grandi attese e motivazioni forti. Ci vuole spiegare cosa ha spinto tutti questi ragazzi ad aderire a un evento di fede come questo?
Bisogna specificare che il meeting 2016 è l’esito di una lunga preparazione durante la quale sono state coinvolte numerose parrocchie (sacerdoti, animatori, giovani). Qui si sono tenuti diversi incontri formativi specifici per giovani e ragazzi, prendendo spunto dai vari interventi di papa Francesco sull’Anno giubilare e dalla preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù il cui tema è Beati i misericordiosi. Pertanto, il motivo della misericordia è stato il filo conduttore dei vari incontri condotti, in modo originale, secondo una forma dialogica e dinamica.
Grazie a questa ‘struttura’ aperta, i giovani si sono sentiti direttamente partecipi e si sono coinvolti reciprocamente con gioiosa disponibilità, proponendo il Vangelo attraverso canti, animazioni, testimonianze, danze. Sono stati loro i veri protagonisti e, in modo sorprendente, hanno attratto e trainato tanti coetanei. Questi primi risultati sono segnali chiari di come lo Spirito, nella sua libera azione divina, sappia dove e come toccare le corde del cuore. è proprio questo loro “mettersi in gioco” con gioia e con fede che ci ha consentito di organizzare, tutti insieme, il meeting. Sarà, di certo, un evento di grazia e ci auguriamo che porterà i suoi frutti di fede nel tempo, anche dopo questo raduno, così atteso, del 3 agosto.
Lei parla di fede e di gioia. In che modo la fede deve coniugarsi con la gioia affinché possa trovare terreno fertile soprattutto nel cuore dei giovani?
No, non è necessario che la fede si coniughi con la gioia, perché la fede in se stessa è già la fonte primaria della gioia! Negli incontri tenuti quest’anno, più volte, ho ricordato l’Esortazione apostolica Evangelii gaudium di Papa Francesco dove si rileva come il Vangelo sia “gioia”, non per slogan, ma per natura. Esso dona all’uomo la verità che lo rende pienamente uomo, offre le giuste risposte ai tanti quesiti dell’esistenza e dona la forza necessaria per sperare, nonostante le difficoltà della vita. Nella fede si acquisisce la serenità, la pace con se stessi e con gli altri.
I giovani hanno bisogno di guardare a Gesù come a un amico speciale, vero, che non toglie niente alla gioia di vivere, anche se l’amicizia con Lui si conserva nella piena fedeltà alla sua Parola. Mi piace sempre ripetere: Ogni parola data va rispettata. Gesù impegna, in modo incondizionato, la sua Parola per noi; questa Sua fedeltà va accolta e contraccambiata con la nostra nell’obbedienza pronta a quanto Egli ci chiede. Sì, la fede è sicuramente gioia, poiché perfeziona in ogni aspetto l’essere umano e irrobustisce i valori e i rapporti umani attraverso il dialogo fraterno, l’amicizia autentica, il rispetto reciproco, la pace, l’altruismo.
A questo punto è Cristina, giovanissima partecipante al meeting, che si inserisce con il suo pensiero su fede e gioia.
Per noi ragazzi, la fede non si può spiegare solo a parole. Nella fede, la parola del Signore la accogli e la devi sentire dentro e poi devi cercare di trasformarla in realtà attraverso i tuoi gesti e le tue attenzioni.  Aggregarci e stare insieme in queste occasioni per noi è quindi motivo non solo di gioia, ma è condividere qualcosa che accomuna tutti noi; in poche parole: l’Amore, quello vero ed autentico che viene dal Padre!
Lultima domanda è per Daniela, una ragazza che sarà presente per la prima volta al meeting del Movimento Apostolico. A lei chiediamo quali sono state le ragioni che lhanno spinta a partecipare.
Nel corso dell’anno, varie parrocchie hanno ospitato degli incontri di preparazione al meeting del Movimento Apostolico: sono rimasta sorprendentemente toccata dallo sguardo dei miei coetanei, una luce particolare nei loro occhi che trasmetteva gioia ed entusiasmo nella fede. Non solo, ma anche le modalità creative con cui tali incontri sono stati strutturati mi hanno colpito: poesia, recitazione, canto, mimo e danza hanno fatto riscoprire, in me e nei ragazzi presenti, la missione che la Chiesa oggi ci chiede, cioè fare in modo che la misericordia, messaggio caro al nostro amato papa Francesco, diventi concreta, visibile, autentica.
Così, quando sono stata invitata a partecipare al #GiM2016 del 3 agosto, ho risposto subito: Sì, voglio esserci. Desidero partecipare perché ritengo che sia un evento capace di farci riscoprire il nostro essere cristiani; voglio esserci per poter ringraziare il Signore con preghiere e canti. Voglio esserci per poter trasmettere, incrociando lo sguardo di chi mi sta accanto, l’amore di Gesù. Voglio esserci perché so che, se può cambiare qualcosa, tale cambiamento dovrà iniziare da me, da quanto sarò in grado di testimoniare.
Voglio esserci perché noi giovani siamo il presente e il presupposto della Chiesa di domani. Voglio esserci perché sono sicura che quel giorno, sia pur in un ambiente piccolo, mi sentirò in comunione con quanti hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia. Voglio esserci perché quando, a distanza di tempo, vedrò le foto di questa giornata, potrò dire: “Io c’ero”.

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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