Cos’è che hanno in comune i grandi plagiatori, i fuochi d’artificio del 4 luglio, i sismografi e la salvezza dell’anima? La Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia. Lo ha lasciato intendere il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York, sottolineando che questa Gmg – l’ottava per lui – è stata a suo avviso, una delle migliori”.
Parlando alla stampa venerdì scorso ai pellegrini di lingua inglese al Centro della Misericordia, organizzato e sponsorizzato dai Cavalieri di Colombo, l’arcivescovo di New York ha ricordato quanto questo luogo si sia rivelato pieno pieno di gioia ed ospitalità.
Il cardinale Dolan ha raccontato di essersi recato, il giorno precedente, in un villaggio fuori Cracovia, dove 300 giovani pellegrini si erano radunati per l’adorazione che si celebrava lì.
“È stato molto bello”, ha detto il porporato, spiegando che, al suo arrivo, “tutti e 300 stavano facendo colazione e i parrocchiani avevano cucinato per loro. Il parroco era molto contento. I giovani emozionatissimi. E questo è quello che abbiamo visto un po’ ovunque…”, ha aggiunto.
Pensando a ciò che avrebbe visto o sentito in fatto di recriminazioni, il cardinale ha detto di aver sentito dire che i tram concludono le loro corse troppo presto. Tuttavia, i giovani della sua arcidiocesi gli hanno riferito che ci sono stati momenti in cui, anche se i tram avevano tecnicamente finito il loro servizio, il macchinista ha accennato ai ragazzi: ‘Dai, montate su. Vi portiamo a casa’. Quindi sono andati al di là del loro semplice dovere… Alleluia! Grazie, Cracovia!”.
In merito alle preoccupazioni espresse dai giovani su questo tempo segnato da terrorismo, persecuzione religiosa e violenza, il porporato ha elogiato il fatto che, nonostante questa loro consapevolezza, loro sembrano davvero confidare nella preghiera a loro protezione.
Queste preoccupazioni, ha affermato Dolan, diventano dei veri “lanciarazzi per la preghiera”. E ha ricordato di come molti fedeli hanno pianto alla notizia dell’uccisione dell’anziano sacerdote francese, pur non avendolo conosciuto.
“Si ricordano di Giovanni Paolo II e delle sue parole: ‘Non abbiate paura’”, ha detto il cardinale Dolan. “Giovanni Paolo II è stato un grande plagiatore – ha aggiunto in tono scherzoso – perché ha copiato Gesù, che, a sua volta, è stato un grande plagiatore, avendo copiato Suo Padre…”.
Parlando dell’impatto sperato questo evento mondiale, Dolan ha osservato che “la Giornata Mondiale della Gioventù non è come i fuochi d’artificio del 4 luglio [festa nazionale dell’indipendenza negli USA, ndt], che, una volta esplosi, il giorno dopo ce ne siamo già dimenticati”.
“Comunque – ha proseguito – le GMG hanno una sostanza reale e producono cambiamenti di vita”.
Il cardinale Dolan ha spiegato a ZENIT come queste giornate avranno un impatto che durerà ben oltre la settimana appena conclusa. Molti dei partecipanti, infatti, ha fatto notare, sono di seconda generazione, avendo i loro genitori partecipato alle prime GMG con San Giovanni Paolo II. Per altri, ha aggiunto, che si sono conosciuti a Colonia o a Rio, è stata una sorta di riunione familiare.
“Alcuni hanno detto: ‘ti ricordi quando ci siamo conosciuti a Rio o a Madrid? Mi dicesti che avresti pregato per me e io, poco dopo, sono entrato in seminario o ho trovato la persona da sposare – ha detto Dolan -. Cose incredibili”.
Altri ricordano di come i media abbiano discusso del piccolo capitombolo avuto dal Santo Padre, in occasione della Messa a Czestochowa. A tal proposito, il cardinale Dolan ha affermato che, portando quel pesante turibolo d’incenso, “chi non sarebbe scivolato?”.
“Anch’io quasi sono scivolato oggi per solidarietà nei suoi confronti – ha scherzato l’arcivescovo di New York – ma se mi capitava davvero, il sismografo sarebbe andato in tilt”.
Il cardinale Dolan ha anche confidato uno speciale ricordo, emerso seguendo la sua prima catechesi, durante la quale un sacerdote si è avvicinato a lui, dopo aver celebrato messa, raccontandogli di una giovane che aveva mostrato grande attenzione e interesse durante tutte le sessioni ma che poi non aveva ricevuto la comunione a messa.
“L’ho notato ma ho evitato di essere indiscreto, chiedendole perché”, aveva raccontato il sacerdote a Dolan. In seguito, poi, era stata la pellegrina ad avvicinarsi e a dirgli: “Sa, padre, io non ho fede, né la sto cercando, sono venuta qui per pura curiosità… lei mi battezzerebbe?”.
“Sono proprio episodi come questi, per i quali la Giornata Mondiale della Gioventù vale la pena – ha commentato il cardinale -. Pensare che un’anima – ma io penso molte di più – sia stata salvata. Questo è quello che succede qui e noi non possiamo, né dobbiamo giocare al ribasso”, ha poi concluso.
Cardinale Timothy Dolan (Foto ZENIT DCL)
Card. Dolan: “La Gmg non è un fuoco d’artificio di cui ti scordi il giorno dopo"
L’arcivescovo di New York racconta alla stampa aneddoti ed impressioni personali sull’evento di Cracovia