Fare dell’Anno della Misericordia un anno di reale impatto positivo sulla povertà: questo l’obiettivo degli accademici, dei politici e degli ecclesiastici riuniti in questi giorni in Vaticano per la seconda Vatican Impact Investing Conference, appuntamento sui temi dell’investimento responsabile che guarda all’impatto degli investimenti finanziari sulle popolazioni e sull’ambiente, promosso dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace e dal Catholic Relief Service.
La conferenza – informa la Radio Vaticana – si è aperta ieri con il saluto del cardinale Peter Turkson, presidente di Giustizia e Pace. Nella giornata di domani si parlerà di imprese sociali, dell’aiuto fornito dalle nuove tecnologie, dell’imprenditorialità giovanile e di quella femminile, dell’importanza del talento e della “capacity building”. L’iniziativa, infatti, secondo la volontà degli organizzatori, punta “a esplorare come la Chiesa cattolica e altre istituzioni religiose possono incanalare l’impatto degli investimenti per sostenere la propria missione sociale” e in particolare si vuole “sviluppare strategie per catalizzare investimenti privati al fine di servire i più poveri e i più vulnerabili”.
Grazie a questo appuntamento, dunque, personalità diverse hanno potuto interagire, confrontarsi e imparare da imprenditori di successo che a loro volta sono entrati in contatto con diversi leader di pensiero del settore. Un’esperienza valida e perciò ripetuta dopo la prima conferenza di due anni fa, sempre in Vaticano, sull’investimento responsabile.
“È importante che l’etica ritrovi il suo spazio nella finanza e che i mercati si pongano al servizio degli interessi dei popoli e del bene comune dell’umanità – aveva detto in quell’occasione Papa Francesco – non possiamo tollerare più a lungo che i mercati finanziari governino le sorti dei popoli piuttosto che servirne i bisogni, o che pochi prosperino ricorrendo alle speculazioni finanziarie mentre molti ne subiscono pesantemente le conseguenze”.
La conferenza – informa la Radio Vaticana – si è aperta ieri con il saluto del cardinale Peter Turkson, presidente di Giustizia e Pace. Nella giornata di domani si parlerà di imprese sociali, dell’aiuto fornito dalle nuove tecnologie, dell’imprenditorialità giovanile e di quella femminile, dell’importanza del talento e della “capacity building”. L’iniziativa, infatti, secondo la volontà degli organizzatori, punta “a esplorare come la Chiesa cattolica e altre istituzioni religiose possono incanalare l’impatto degli investimenti per sostenere la propria missione sociale” e in particolare si vuole “sviluppare strategie per catalizzare investimenti privati al fine di servire i più poveri e i più vulnerabili”.
Grazie a questo appuntamento, dunque, personalità diverse hanno potuto interagire, confrontarsi e imparare da imprenditori di successo che a loro volta sono entrati in contatto con diversi leader di pensiero del settore. Un’esperienza valida e perciò ripetuta dopo la prima conferenza di due anni fa, sempre in Vaticano, sull’investimento responsabile.
“È importante che l’etica ritrovi il suo spazio nella finanza e che i mercati si pongano al servizio degli interessi dei popoli e del bene comune dell’umanità – aveva detto in quell’occasione Papa Francesco – non possiamo tollerare più a lungo che i mercati finanziari governino le sorti dei popoli piuttosto che servirne i bisogni, o che pochi prosperino ricorrendo alle speculazioni finanziarie mentre molti ne subiscono pesantemente le conseguenze”.