La maggioranza degli studenti italiani dice no alla stepchild adoption. È il risultato – comunicato in coincidenza con la decisione della Corte Suprema di accogliere la domanda di adozione di una minore tra la madre e la propria convivente – del 4° Rapporto di ricerca nazionale dell’Osservatorio Generazione Proteo della Link Campus University, che ha coinvolto 30mila studenti del 4° e 5° anno degli istituti superiori di tutto il Paese.
Il 58,3% dei 17-19enni italiani si dichiara infatti poco o per nulla d’accordo con l’estensione del diritto di adottare il figlio del compagno/a alle coppie omosessuali, su cui la Cassazione ha aperto ieri un varco importante con la sentenza 12962/16.
Questo primo via libera, arrivato dopo lo stralcio dell’articolo riguardante la stepchild adoption dalla legge Cirinnà sulle unioni civili, raccoglie il consenso solo del 39,3% dei giovani italiani, che esprimono una visione tradizionalista in materia di adozioni, percepibile anche dalla frammentazione registrata sul riconoscimento del diritto di adozione da parte di adulti single (51,8% i ‘no’ e 45,7% i ‘sì’).
Più aperte – secondo l’indagine della Link Campus University – le posizioni nei confronti delle unioni civili e omosessuali: per 7 studenti italiani su 10 le unioni civili dovrebbero avere gli stessi diritti delle coppie sposate, e oltre la metà degli intervistati (52,7%) riconosce all’unione tra persone dello stesso sesso lo status di “famiglia”.
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Stepchild adoption: i giovani italiani dicono ‘no’
Secondo un sondaggio quasi il 60% degli studenti tra i 17 e i 19 anni si dicono contrari. Sette su dieci sono però favorevoli alle unioni civili