Lettura
Matteo intende evidenziare il radicalismo dell’impegno sincero e totale per il Regno di Dio. Non si tratta d’intransigenza, quanto di una scelta decisiva e irrevocabile, che comporta il distacco da tutto ciò che è effimero e illusorio. Pertanto, Matteo, nella parte finale del discorso, riporta di Gesù alcuni richiami inquietanti, che si concentrano sul “fare”, verbo che – nel testo greco – ritorna ben undici volte tra i versetti 12-26 del capitolo 7, e che invitano a prendere una decisione effettiva di fronte al Regno dei cieli.
Meditazione
Si salva dalla perdizione solo chi fa la volontà di Dio. La Parola di Dio non è un discorso da comprendere, ma una Persona. Vero discepolo di Cristo è chi desidera essere tutto del Signore. Un vero amore non conosce le mezze misure. Il dramma dell’uomo contemporaneo è aver perso le coordinate della vita. Il corpo è diventato la sola traccia autentica della propria identità, ma quanto più si sviluppa la cultura del corpo, tanto più si è incapaci di esplorare gli spazi interiori dell’anima. Per non dannarsi occorre riscoprire Dio, i valori dello spirito, avere un supplemento d’anima. Gesù dai suoi vuole chiarezza. I “cani e i porci”, di cui si parla, non sono i persecutori della fede, ma i vizi che si annidano dentro di noi, le nostre cattive passioni e tutto quanto c’è di più detestabile nell’uomo. Gesù è chiaro e realista: se questo mondo oscuro del male non viene domato e distrutto, la fine sarà inesorabile. La “via” che conduce alla perdizione è larga quanto il mondo del male, la percorre chi vuole fare a meno di Dio o si costruisce una “religione” a proprio uso e consumo. Gesù si aspetta da noi atti coraggiosi, strappi al momento giusto, ci chiede di farla finita con le nostre ambiguità e superficialità, con una religione del tempo perso, che non conosce momenti veri di preghiera, di riflessione, di conoscenza della parola di Dio. Non si va in paradiso imbevuti di TV, di spettacoli violenti e osceni, di frivolezze, di attaccamenti morbosi. Solo la via “stretta” porta alla santità, la quale si alimenta di quell’“amore di Dio che è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,5). Scrive san Giovanni della Croce: «La vita soprannaturale è la vita spirituale perfetta; vale a dire: il possesso di Dio per una perfetta unione di amore nell’amore; a questa si perviene mediante la perfetta mortificazione di tutti i vizi e aspetti della propria natura» (Fiamma, 2,32). La “porta stretta” è l’unica degna di Dio. Gesù si aspetta scelte coraggiose. Il giovane san Luigi Gonzaga oggi ci esorta: «puntiamo le nostre aspirazioni verso il cielo».
Preghiera
«Ti offro le azioni della giornata; fa’ che siano tutte secondo la tua santa volontà e per la maggior tua gloria».
Agire
Fare bene ogni cosa per amore di Dio e del prossimo.
Meditazione del giorno a cura mons. Alberto Maria Careggio, vescovo emerito di Ventimiglia – San Remo, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
Pixabay CC0 - kloxklox_com, Public domain
La via stretta porta in alto
Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 7,6.12-14